Lemma (Udc): “altro rinvio in Consiglio regionale per la legge sulla preferenza di genere”
“Ancora una pessima figura per il Consiglio regionale e per la maggioranza che lo dovrebbe guidare. La discussione sulla legge introduttiva della doppia preferenza di genere, firmata da Flora Sculco, ha dimostrato ancora una volta l’incapacità di questo centrosinistra di gestire la Regione”.
Dopo l’ennesimo rinvio, stavolta al 25 marzo, della legge sulla preferenza di genere, il Commissario Provinciale dell’Udc Paola Lemma, stigmatizza la gestione politica di un dibattito che sarà ricordato come uno dei più bassi della storia del regionalismo calabrese.
“Tantissime donne, amministratrici, professioniste e rappresentanti del mondo dell’associazionismo, hanno trascorso l’intera giornata a palazzo Campanella per assistere all’ennesimo rinvio dopo le ampie garanzie sul voto che erano state alla vigilia. Si tratta di una mancanza di rispetto ancora prima che di garbo istituzionale – dice ancora Paola Lemma – sintomo evidente del malessere e delle spaccature che attraversano il centrosinistra. Il Consiglio è stato gestito in modo pessimo e il dibattito, confuso e superficiale, ha dimostrato in maniera evidente come questo centrosinistra non abbia più i numeri per continuare a governare”.“Ha ragione, dunque, Carlo Guccione quando dice che è arrivato il momento di dire basta e far tornare i calabresi alle urne”.
“Senza l’apporto responsabile del centrodestra – prosegue la Lemma – il centrosinistra non avrebbe avuto neanche la capacità di mantenere il numero legale e, quantomeno, discutere la legge di Flora Sculco. Arrivati a questo punto l’auspicio è che davvero si possano usare questi ulteriori giorni per emendare il testo, ove fosse necessario, e renderlo davvero condiviso in maniera tale da arrivare ad un’approvazione unanime alla seduta del prossimo 25 marzo. Anche perché la riforma della legge elettorale è obbligatoria e non farla vorrebbe dire mettere a rischio le tanto difese poltrone! Subito dopo la riforma, però, sarebbe necessario uno scatto di orgoglio da parte del presidente della giunta che dovrebbe prendere atto della crisi della sua maggioranza e dimettersi per evitare alla Calabria altri lunghi mesi di penosa agonia”.