“Ciak un processo simulato”, adesione anche degli alunni del Perri-Pitagora

Catanzaro Attualità

Hanno aderito anche gli studenti del Perri Pitagora al progetto “Ciak un processo simulato …. per evitare un vero processo”. È successo nell’aula di udienza del Tribunale di Lamezia Terme, che è stata quindi teatro di un evento singolare: un processo celebrato dagli studenti della II H della Scuola Secondaria di I grado dell’istituto Comprensivo “Perri-Pitagora” di Lamezia Terme, a conclusione di un progetto innovativo nato su iniziativa del Tribunale Minorile e finalizzato a promuovere percorsi virtuosi di acquisizione, da parte dei ragazzi, del concetto, altrimenti evanescente, di “legalità”.

Si tratta di un progetto, attivato dal Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, in collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale per la Calabria, l’Associazione Ciak Formazione e Legalità e il Centro Calabrese di Solidarietà. Nasce dalla convinzione sia dell’importanza e del ruolo strategico che il corpo docente riveste per la crescita formativa e pedagogica degli alunni, sia dell’efficacia che un’azione sinergica di scuola e giustizia può esercitare nella prevenzione del disagio giovanile e nello sviluppo e affermazione della cultura della legalità.

Dopo un’interessante ed impegnativa esperienza formativa, i ragazzi sotto la sapiente direzione dell’Avvocato Caterina Berlingieri, della Psicologa Maria Mirabelli e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonello Bevilacqua, alla presenza della Dirigente Scolastica Teresa Bevilacqua, dei docenti coinvolti nel progetto e dei genitori, hanno messo in scena tutte le fasi del processo, ivi compreso un incidente probatorio nelle forme dell’”audizione protetta”, interpretando i rispettivi ruoli con grande serietà e consapevolezza.

Fondamentale nell’ attuazione del progetto è stata l’azione formativa rivolta ai giovani allievi fin dall’inizio del “viaggio”, che ha fatto sì che i contenuti del tema fossero effettivamente introiettati nelle coscienze di ognuno di loro. Tale fase, curata dalle docenti di classe, Maria Antonietta Torchia e Nunzia Alassini, ha consentito ai ragazzi di vivere un’esperienza che ha già prodotto evidenti ricadute sulla loro formazione grazie proprio alla comprensione ed introiezione delle regole processuali e di condotta legate alla commissione di reati attinenti al cyber bullismo.