Reggio, Operazione Millennium: arrestate due persone sfuggite alla cattura
È scattato alle prime luci della mattinata di oggi, sabato 31 maggio, un blitz della Squadra Mobile di Reggio Calabria che ha portato all’arresto di due pluripregiudicati di Sinopoli.
Entrambi sono chiamati a rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Il provvedimento era stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari lo scorso 21 maggio, nell’ambito dell’operazione “Millennium” (QUI) della Direzione Distrettuale Antimafia e condotta dai Carabinieri. Gli indagati, in quell’occasione però, si erano resi irreperibili sfuggendo alla cattura.
L’intuizione della Stradale
Il loro fermo è maturato a seguito di una intensa e proficua attività di indagine, propiziata nella sua fase iniziale dall’intuizione degli agenti della Polizia Stradale, i quali, nell’esercizio delle loro attività quotidiane di controllo e di perlustrazione delle strade provinciali, non hanno mancato di cogliere alcuni ripetuti ed inusuali movimenti dai quali trapelava che i due uomini potessero aver trovato rifugio a Bagnara Calabra e che si stessero nascondendo nella zona del lungomare per evitare l’arresto.
L’irruzione nel condominio
Un sospetto che ha assunto fattezze sempre più concrete e di conseguenza gli agenti hanno approfondito le notizie acquisite con una certosina attività di osservazione ed appostamento, che ha permesso di restringere sempre di più il raggio di ricerca, fino ad individuare un appartamento di un condominio proprio sul lungomare.
Nella notte di oggi, quindi, circa venti uomini della Polizia di Stato, dopo aver circondato lo stabile, hanno fatto irruzione nell’appartamento che avevano già individuato ed hanno bloccato i due soggetti, che non hanno opposto resistenza.
Pronti a trasferirsi altrove
Dall’attività di perquisizione che ne è scaturita, gli investigatori hanno avuto modo di comprendere che la sistemazione di Bagnara Calabra fosse solo temporanea e che i due fossero in procinto di trasferirsi altrove, cosa che avrebbe reso ancora più complicato il loro rintraccio.
Al termine della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati due smartphone e denaro in contante per un totale di 3mila e 500 euro.