Inaugurazione anno giudiziario, il presidente Spagnuolo: “In Calabria alta litigiosità”
Parla di alta litigiosità il presidente della Commissione tributaria regionale, Mario Spagnuolo. E lo fa nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario tributario in Calabria. Afferma infatti che “l'attuale situazione del contenzioso tributario è caratterizzata da un elevato numero di controversie di modesto valore, da una forte domanda di sospensione della riscossione da parte dei contribuenti, dalla scarsa incidenza della conciliazione giudiziaria”.
In Calabria si registrano, infatti, numeri alti e superiori a quelli di regioni molto più popolose, e questo per Spagnuolo “è determinato anche dalla crisi economica, nel senso che si cerca per prima cosa di non pagare al fisco ciò che si ritiene non dovuto”.
Per Spagnuolo questa situazione non sarebbe “riconducibile a una sola causa ma piuttosto a una serie di variabili. Possono ipotizzarsi: una bassa qualità dell'assistenza fiscale di cui usufruiscono i contribuenti in sede dichiarativa, una resistenza da parte degli uffici ad applicare l'autotutela, un'induzione strumentale al ricorso, da parte dei patrocinanti, interessati ad accrescere la propria attività professionale (come suggerirebbe anche il numero di avvocati per abitanti), una maggiore litigiosità dei contribuenti per ragioni culturali”.
Nella relazione sono stati forniti i dati della giustizia tributaria in Calabria. Così nel 2018 è stato registrato un “considerevole abbattimento delle pendenze". Ma al momento i dati disaggregati per Commissione, al sono disponibili soltanto per il 2015.
Così “in relazione a una media nazionale di appelli trattati per giudice per 72, risultano al di sopra della media otto Commissioni: nell'ordine, Calabria (105,7), Campania (102,3), Sicilia (89,6), Lazio (84,9) Molise (81,8), Basilicata (80,8), Puglia (77,4) e Lombardia (72,4). Ma tanto la Commissione tributaria regionale che tutte le Commissioni provinciali hanno raggiunto l'obiettivo di diminuire le pendenze per una percentuale oscillante tra il 5%, la provinciale di Crotone, e il 30%, quella di Vibo Valentia".
Le “pendenze sono state ridotte, nonostante l'elevato numero delle sopravvenienze. Nel periodo indicato sono state promosse, davanti alle Commissioni tributarie provinciali e a quella dell'appello, complessivamente 18.199 controversie, mentre ne sono state decise 25.729, con un considerevole abbattimento delle pendenze, passate dalle originarie 133.202 alle attuali 118.142”.
Tuttavia viene impugnato solo il 20% delle decisioni emesse dai giudici provinciali di primo grado. Mentre prevale il numero degli appelli proposto dagli uffici finanziari rispetto a quelli proposti nell'interesse dei contribuenti, elementi che sono indicativi della funzionalità della giustizia tributaria calabrese e del livello di autorevolezza e credibilità presso il gruppo sociale”.
Per Spagnuolo, inoltre, “la giustizia tributaria italiana ha un contenzioso di 30 miliardi di euro, più di una Finanziaria, mentre quella calabrese nel corso del 2018 ha giudicato su un complesso di liti per un valore di circa 4 milioni”.
Ha quindi parlato dei tempi della magistratura, affermando che la Calabria ha evaso “numero di sentenze molto superiore agli affari che sono entrati”. Indice che parla di una giustizia che funziona, anche se ha diversi problemi, come “tasso di litigiosità molto elevato, la carenza di organico, e il problema che può essere determinato in futuro dalle innovazioni legislative che sono all'orizzonte”.
(ultimo aggiornamento 12:26)