Operazione “Carminius”, ritrovate formule e riti di iniziazione alla ‘ndrangheta
La Guardia di finanza di Torino, nel corso delle perquisizioni scaturite dall’operazione Carminius (LEGGI), ha scovato delle formule del ‘rito di iniziazione’ per chi aspira ad entrare nella ‘Ndrangheta calabrese.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Torino, ha portato all’arresto di una quindicina di persone e al sequestro di beni per 45 milioni di euro.
Formule, regole, rituali di affiliazione e giuramenti di matrice ‘ndranghetista erano riportati in alcuni appunti manoscritti nascosti in un vano ricavato nel muro del salotto dell’abitazione cuneese di Rocco Zangrà, già arrestato nel corso dell’operazione ‘Barbarossa’.
Il ritrovamento sembrerebbe confermare il fatto che Zangrà continuasse a svolgere il suo ruolo di vertice dell’organizzazione tra l’alto cuneese e la bassa provincia di Torino.
Secondo quanto emerso dalle indagini, ‘ndrangheta e mafia avrebbero collaborato insieme e organizzato incontri per pianificare le strategie di controllo del territorio, in particolare nel sud-est della provincia torinese.
L’indagine ha preso avvio nel 2012, dopo l’attentato subito da due concessionarie di Carmagnola, il cui titolare risulta oggi indagato per associazione mafiosa.
Da ulteriori accertamenti emerse poi l’esistenza di un “sodalizio allargato” composto dalle cosche della ‘ndrangheta (operative in provincia di Torino e Cuneo) ed esponenti di Cosa Nostra (attivi a Carmagnola). Un’alleanza finalizzata, in particolare, al controllo del traffico di stupefacenti e alle estorsioni.
Nell’operazione è finito in manette anche Francesco Santaguida, figlio di un consigliere comunale di Sant’Onofrio, che è anche vice presidente del Consiglio (LEGGI).