Capannone conteso: “non devi partecipare all’asta”, minacciato da due imprenditori
Non avrebbe dovuto partecipare ad un’asta pubblica per la vendita di un capannone industriale e per questo sarebbe stato avvicinato e minacciato da alcune persone.
Protagonisti della vicenda tre imprenditori coriglianesi, uno nel ruolo della vittima e gli altri due che, invece, sono finiti addirittura in arresto, ai domiciliari, con l’accusa di estorsione e turbata libertà degli incanti.
L’ordinanza a carico di quest’ultimi è stata emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari, Carmen Ciarcia, su richiesta della Procura della città del Pollino.
Ad eseguirla, all’alba di stamani, i finanzieri di Corigliano Calabro che, dopo la denuncia sporta dall’imprenditore vittima hanno indagato subito sull’accaduto, coordinati dal Procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla e diretti dal Sostituto Luca Primicerio.
Le investigazioni avrebbero così confermato quanto raccontato dalla vittima arrivando a ricostruire l’esatto svolgimento della presunta estorsione e delle relative minacce oltre che del “condizionamento” dell’asta pubblica, reati che gli inquirenti hanno ritenuto potessero reiterarsi portando a richiedere delle immediate misure restrittive nei confronti degli imprenditori ritenuti responsabili. Richiesta accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha emesso gli ordini di arresto a loro carico.