Mendicino, bagno di folla per l’ex assessore Gervasi
Un vero e proprio bagno di folla all’incontro pubblico promosso da Francesco Gervasi dopo la sua defenestrazione dalla Giunta Comunale di Mendicino. Segno di una tangibile vicinanza che la popolazione mendicinese ha voluto attestare all’ex assessore di punta dell’amministrazione Palermo. Centinaia di cittadini provenienti da tutti i quartieri e le frazioni di Mendicino. Molti curiosi e sostenitori non sono addirittura riusciti a fare ingresso nella sala del noto ristorante cittadino perché stracolmo di gente.
Gervasi ha ripercorso i 5 anni di mandato che stanno per terminare, ricordando i risultati conseguiti nei settori Lavori Pubblici e Ambiente da lui guidati. Tra tutti, la raccolta differenziata, i 7 milioni di euro di finanziamenti ottenuti per importanti opere pubbliche tra le quali non si possono non ricordare gli interventi sulla rete idrica e la metanizzazione in importanti e popolosi quartieri.
Ma Gervasi che, come è noto, è anche consigliere provinciale, ha evidenziato anche e soprattutto quegli elementi che lo hanno visto posizionarsi in maniera critica rispetto a quella del sindaco. In particolare, ha denunciato il preoccupante stato finanziario in cui versa il comune. “Quasi 4 milioni di euro di debiti tra Sorical, ENEL, Regione Calabria, Provincia di Cosenza rappresentano un dato che non può non farci suonare un campanello di allarme” ha affermato Gervasi nel corso dell’incontro, “a questo bisogna aggiungere il ricorso all’anticipazione di cassa (lo sconfinamento sul conto corrente della tesoreria) che si attesta costantemente sopra il milione di euro.
“Rispetto ad una così grave crisi finanziaria, sarebbe già un grande passo in avanti e un gesto di responsabilità verso la cittadinanza ammettere che c’è un problema e domandarsi quali potrebbero essere le vie d’uscita per affrontarlo e superarlo. Sono stato accusato di aver tradito la fiducia del sindaco e della maggioranza, di aver cospirato, quando invece ho tenuto fede al mandato dei cittadini, lavorando ogni giorno nel loro interesse, e ritengo di averlo fatto anche e soprattutto quando si è trattato di fare uscire una voce fuori dal coro, denunciando questo malessere economico-finanziario. Forse è più giusto ritenere che ad essere tradita è stata la fiducia dei cittadini, quando si è nascosto loro lo stato di difficoltà in cui versa l’ente, affermando, con l’inganno, che va tutto bene. E poi non capisco cosa ci sia di strano nel ricercare obiettivi più ampi e nuovi progetti politici.
“Un mandato elettorale dura 5 anni e non 10. Un progetto politico, invece, può durare 20 anni oppure 2 mesi. Il progetto politico che ci ha accompagnati in questi 5 anni, è arrivato al capolinea, non mi ci riconosco più. Del mio operato e delle mie scelte devo rendere conto unicamente ai cittadini e sono certo di aver lavorato sempre nel loro interesse e di aver interpretato nobilmente il loro mandato. Su questo non ho dubbi e credo sia evidente e sotto gli occhi di tutti”.
Poi Gervasi ha affondato un duro colpo all’Andreani Tributi. Non rinnega di aver approvato in consiglio la delibera con cui si decideva di esternalizzare il servizio, ma, al tempo stesso, non ha voluto e non vuole rinunciare al ruolo di vigilanza e di controllo che, da consigliere comunale, si deve esercitare nei confronti di chi mette le mani nelle tasche dei cittadini per risanare (o almeno dovrebbe) i conti e le casse comunali. Andreani Tributi ha mostrato evidenti limiti nella gestione dei tributi: ha riscosso nel suo primo anno di attività (il 2018) meno del 5% di quanto aveva annunciato di incassare. Ha fallito nella lettura dei contatori idrici. Ancora oggi centinaia di famiglie aspettano che gli venga recapitata la fattura dell’acqua relativa ai consumi del 2017.
In questi giorni, la società di riscossione sta inviando solleciti ed accertamenti per Tari e servizio idrico 2014 e 2015 a centinaia di famiglie assolutamente in regola con i pagamenti, lasciando su di loro il peso e il fastidio di dover cercare la ricevuta del pagamento ed esibirla presso quegli uffici. Per non parlare della tassa dei passi carrabili, annullata lo scorso anno per mascroscopici errori nel censimento e per l’applicazione di una tariffa completamente sballata.
“La COSAP sui passi carrabili non è affatto una questione risolta” ha tuonato Gervasi, “il termine per il pagamento di tali tributi avente scadenza il 31 Marzo 2019 è stata differito al 30 Giugno 2019, guarda caso dopo le elezioni, per cui la “tassa dell’ombrellone” (come è stata simpaticamente definita l’estate del 2018) si ripresenterà in perfetta concomitanza con l’arrivo della stagione balneare, a meno che non si voglia realmente cancellarla modificando il regolamento comunale che disciplina la COSAP. In tal senso, abbiamo già una proposta da presentare nel prossimo consiglio comunale”.
Gervasi si dice convinto che Andreani sia inadempiente rispetto ad alcuni obblighi contrattuali previsti nel progetto di gara, per questo sta valutando se ci siano le condizioni per chiedere addirittura la rescissione del contratto. Infine, a conclusione dell’incontro, Francesco Gervasi ha sottolineato l’esigenza di unire, in un campo aperto e innovativo, tutte le forze progressiste, riformatrici e cattoliche del territorio per aderire e lavorare alla costruzione di un progetto di una vera crescita socio-economica della Città, un progetto di ampio respiro che possa far assumere a Mendicino un ruolo preminente nelle Serre Cosentine e possa stimolare e favorire un dibattito ed una discussione che porti alla rivendicazione di una legittimazione politica ed istituzionale di questo comprensorio. Diversamente il rischio ed anche il tentativo elettorale in atto è quello di trasformare Mendicino in un satellite, in una succursale del comune di Cosenza e svuotarlo della sua autonomia e della sua identità storica e culturale.