Narrativa. Al via la settima edizione del Premio in memoria di Italo Falcomatà
“Non vogliamo solo ricordare la memoria di Italo, ma favorire la crescita socio-culturale di Reggio. Lui ha passato la sua vita fra i giovani, li ha educati e li ha alimentati nella costruzione della propria persona. Quale migliore occasione per farli esprimere e per sostenerli?”.
Così la presidentessa della fondazione “Italo Falcomatà” Rosetta Neto in occasione della conferenza stampa di presentazione della settima edizione del concorso di narrativa dedicato al compianto intellettuale e sindaco della “Primavera reggina” ed organizzata dal Dopolavoro ferroviario in collaborazione con la fondazione “Italo Falcomatà” e “L’Amaca”.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti è stata illustrata la manifestazione, aperta a tutti i maggiorenni residenti in Italia e ai minorenni che presenteranno la liberatoria dei genitori, i quali sono chiamati entro il prossimo 30 giugno alla realizzazione di un racconto o romanzo breve dal contenuto inedito e con una lunghezza entro le 200mila battute, i cui premi sono mille euro al primo classificato, 700 al secondo e 300 al terzo con relativa pubblicazione in un libro-raccolta a cura del Dlf e targa di partecipazione che verrà estesa fino al decimo posto, il cui bando è dettagliatamente consultabile sulla pagina Facebook de “L’Amaca” e sui siti della fondazione “Italo Falcomatà” e del Dopolavoro Ferroviario nazionale.
“Italo Falcomatà ha lasciato una traccia indelebile nella nostra città, non poteva non essere ricordato. Noi lo stiamo facendo ridando linfa a questo nostro prestigioso concorso” - ha affermato il presidente del Dlf reggino Franco De Marco in apertura della conferenza stampa tenutasi nella sede di via Caprera e moderata dal direttore artistico del Cineteatro Metropolitano Benvenuto Marra.
“Sono orgoglioso di essere stato chiamato per organizzare questo illustre concorso dedicato ad un uomo di cultura, un reggino autentico prima che politico, una figura che ha incarnato speranza di una Reggio migliore. Da ferroviere sono felice di fornire anche il mio contributo alla vita sociale e culturale della città all’interno di quello storicamente dato dalla mia categoria” - sono state le parole del presidente dell’associazione culturale “L’Amaca” Antonio Calabrò, mentre “dando spazio alla narrativa, abbiamo ripreso un premio sentito e partecipato, che vuole ricordare una grande personalità e favorire la crescita culturale individuale e collettiva” - quelle del consigliere nazionale del Dopolavoro Ferroviario Nino Malara.