Regionalismo differenziato: Oliverio invita alla mobilitazione
“La proposta di regionalismo differenziato avanzata dalle Regioni Lombardia e Veneto rappresenta un’insidia che può determinare conseguenze irreversibili di disarticolazione della vita dell’intero Paese”.
È quanto ha affermato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio concludendo i lavori del convegno promosso dal Gruppo regionale di “Calabria in Rete” sul tema “C’era una volta l’Italia…Una e indivisibile” che si è svolto ieri sera in un noto albergo di Crotone. Un appuntamento molto partecipato, coordinato dal Sindaco di Crotone Ugo Pugliese e introdotto dalla consigliera regionale di “Calabria in Rete” Flora Sculco, nel corso del quale sono intervenuti, oltre al presidente della Giunta regionale anche Gregorio Mungari Cotruzzolà, presidente della Cooperativa Sociale Agorà Kroton, Tonino Russo, Segretario Generale CISL Calabria, il prof. Pietro Fantozzi, sociologo politico e Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria.
“Siamo di fronte -ha proseguito Oliverio che, per primo si è opposto alle richieste avanzate dalle regioni del Nord, diffidando il governo - ad un nuovo tentativo, assai subdolo e insidioso, di riproporre temi che in passato hanno visto in campo egoismi territoriali espressi dalla Lega e che non sono andati a buon fine. Allora il tentativo fallì perché tutto il Paese reagì con forza e determinazione. Oggi si ritorna alla carica, ponendo questo obiettivo tra i punti principali del cosiddetto “Contratto di governo” e affrontando un problema di tale portata in un rapporto bilaterale tra lo Stato Centrale e le singole regioni. Ciò è assolutamente assurdo e intollerabile. A distanza di quasi cinquant’anni dalla nascita del regionalismo è necessario compiere una profonda riflessione, aggiornando il concetto di regionalismo e assumendo un percorso innovativo che metta, a parità di condizioni di partenza, tutte le regioni nelle condizioni di competere in senso virtuoso e assumendo criteri di penalità e premialità rispetto alla capacità di utilizzare le risorse che sono assegnate alle regioni.
Su questo versante dobbiamo tutti compiere un salto di qualità. Noi in questi anni abbiamo dimostrato, dati alla mano, che è possibile vincere questa sfida. Dopo ritardi, inefficienze e clamorose esperienze negative, al 31 dicembre di quest’anno non solo abbiamo realizzato gli obiettivi posti dalla Comunità Europea ma siamo andati ben oltre, realizzando il 116% degli obiettivi fissati. Insieme a questo dato, però, occorre valutarne anche un altro che riguarda le risorse ordinarie che non vengono destinate al sud. La spesa pro-capite delle risorse che lo Stato destina al Mezzogiorno è molto, ma molto al di sotto della media nazionale e soprattutto di quelle regioni che oggi propongono, attraverso il referendum, il meccanismo del trattenimento dell’80% delle risorse assegnate nei loro territori. Mi riferisco alla scuola, alla sanità, alle infrastrutture, ai servizi sociali, agli investimenti per il sostegno alle imprese, ecc. Siamo davvero al paradosso!
Mentre l’Europa interviene per recuperare le aree più deboli a standard di qualità della vita e a servizi europei, all’interno del nostro Paese si lavora per disarticolare questo percorso. L’attuale governo si muove su un doppio binario: da una parte discute di regionalismo differenziato e, dall’altra, assume provvedimenti che discriminano totalmente il Sud e la Calabria. Basti pensare ai recenti accordi sottoscritti tra Italia e Cina, tra cui c’è quello che riguarda la Via della Seta. L’ accordo sulla portualità comprende solo i porti di Trieste e Genova e taglia fuori totalmente il porto di Gioia Tauro, il più grande porto di transhipment del Mediterraneo, e l’intera portualità meridionale”.
“Proprio oggi -ha aggiunto Oliverio- ho ricevuto la lettera del Ministero dei trasporti in risposta ad una mia richiesta di valutare la decisione degli oneri di servizio per l’aeroporto di Crotone di aggiungere quattro linee (Roma, Torino, Venezia e Milano) a quelle che partono dal 1° di Aprile e attivate grazie esclusivamente alle risorse stanziate da noi, in cui ci viene comunicato che tali proposte non possono essere prese in considerazione. Per non parlare della sanità in cui anziché affrontare la disparità sull’assegnazione di risorse tra nord e sud la discussione è tutta ripiegata su provvedimenti straordinari che si annunciano quotidianamente mentre si dimentica che in Calabria da 10 anni il governo della sanità è affidata a commissari nominati dal governo centrale che hanno il potere assoluto di accogliere o respingere le proposte che vengono dai direttori generali, sostituendosi ai poteri della Regione”.
“Ho detto tutto questo -ha concluso Oliverio- per dire che c’è bisogno di una mobilitazione larga, di un’iniziativa forte ed unitaria di tutte le componenti della Calabria e del Mezzogiorno per chiedere al Parlamento di aprire una discussione democratica e plurale su un tema così importante e delicato. Non bisogna assolutamente abbassare il livello di guardia perché in gioco non c’è solo la prospettiva della Calabria e del Mezzogiorno, ma dell’intero Paese. Un Paese che vuole esprimere pienamente tutte le sue potenzialità non può non considerare il Sud e la sua portualità come una risorsa, porte del Mediterraneo, opportunità per l’intero Paese e per la stessa Europa”.