“Le Iene” accendono i riflettori sulla morte di Consolato Campolo, dubbi sull’arresto cardiaco

Calabria Cronaca

Un servizio del giornalista de “Le Iene” Gaetano Pecoraro ha acceso i riflettori su una morte sospetta avvenuta in Calabria: quella di Consolato Campolo.

L’inviato Mediaset, in un servizio andato in onda nella serata di ieri, ha spiegato come Campolo fosse a capo di una task force amministrativa costruita per affrontare il problema dello spreco di denaro pubblico nell’Asp reggina.

Secondo le informazioni raccolte, Pecoraro ha raccontato nel servizio che Campolo stesse riuscendo “a mettere ordine in questo caos contabile che conveniva a tutti tranne che alle casse dello Stato” ma che nove mesi dopo il suo insediamento morì, dopo una cena, stroncato da un infarto.

Una morte sospetta secondo il giornalista, gravata ancor di più dal fatto che sul corpo dell’uomo non sia stata disposta alcuna autopsia.

Il giornalista, nel servizio, ha incontrato l’ex compagna dell’uomo che gli ha raccontato cosa è successo la notte della sua morte: “Consolato è tornato a casa dopo essere stato a cena. Ha detto subito che si sentiva male, aveva dolori fortissimi alle mascelle e alla testa. Dopo una corsa in ospedale i medici hanno detto che era tutto in regola”, ha detto la donna.

Campolo - sempre secondo quanto riportato nel servizio de “Le Ienne” - avrebbe vomitato nero e quando credeva di sentirsi meglio ha accusato un nuovo malore ed è morto.

Per i medici si sarebbe trattato di arresto cardiaco ma anche per il figlio dell’uomo qualcosa non quadrerebbe, tanto da chiedere se sia stato eseguito un esame tossicologico; la dottoressa che lo seguì quella notte però ha risposto “non c’era nessun motivo di farlo”.

“Le Iene” hanno incontrato il medico, il ristoratore del locale in cui Campolo era stato a cena la sera prima di morire, e Vincenzo Ferrari, un dirigente della Regione Calabria che si occupa di controllo gestione e che ha raccontato l’operato di Campolo.

Molte cose sulla vicenda restano però nel dubbio e per Pecoraro “la morte di Consolato Campolo ha messo fine ai suoi tentativi rimettere a posto l’enorme debito che l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria ha con tutti i cittadini italiani.”