Cerzeto, svolto il convegno sulla medicina antroposofica
Al seminario formativo degli esperti del settore medico e agricolo per un’intera giornata è stato trattato il tema delle cure verdi in relazione alla medicina antroposofica, un ampliamento della medicina tradizionale che mira a dare un contributo alla salute dell’uomo e all’umanizzazione della medicina, andando oltre il paradigma riduzionistico materialista.
L’evento è stato promosso dall'Associazione Physis di Roseto Capo Spulico e patrocinato dall’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, dal Collegio dei Periti Agrari e Periti Agrari Laureati e dal Collegio degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati della Provincia di Cosenza, insieme alla Confapi Calabria 2.0 ed è stato realizzato attraverso il Psr Calabria Misura 01.02.01 - Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione - Sostegno per progetti dimostrativi ed azioni di informazione.
La medicina antroposofica, su cui si basano anche le cure verdi, si fonda sul presupposto che il mondo e l’uomo siano anche una realtà spirituale, indagabile con adeguati metodi di ricerca, secondo il modello scientifico. La tecnica realizzata attraverso le cure verdi costituisce un ampliamento delle classiche cure mediche e opera in modo da rispettare l’unicità del paziente e il suo ruolo attivo nella relazione con il medico e la malattia.
Durante il convegno è stato proposto un modello integrato di terapia che vede l’interazione fra il mondo agricolo, quello della psicoterapia e quello della medicina. Tutte le terapie hanno come elemento centrale l’uomo e il suo rapporto con la natura, un uomo che vive “immerso” nell’azienda agricola, nel mondo rurale, ricevendo da esso gli impulsi di un equilibrio armonico, ovvero di una salute duratura e costante. Obiettivo, quindi, del seminario è stato quello di presentare il modello agricolo ‘Apab,’ il quale si basa su un approccio integrato e pluridisciplinare, agricolo e biodinamico.
Questi gli argomenti trattati nella prima parte del seminario attraverso le relazioni di Arcaro Rocco, agronomo biodinamico, e di Donatella Pitasi, Medico Specializzato in Medicina Antroposofica e Scienze della Alimentazione.
Nella seconda parte, invece, i lavori si sono concentrati sulla dimostrazione del cosiddetto modello Apab da parte di Daniele Barletta, titolare dell’Azienda Agricola Sextum. Nella sua relazione Barletta ha delineato le caratteristiche e le potenzialità di questo modello applicato all’azienda Sextum e seguito attraverso il supporto della Confapi Calabria.
A riguardo molto interessante è stato l’intervento di Candida Tucci, Vice Presidente Nazionale Sanità Confapi, la quale ci ha illustrato come stia cambiando il welfare a livello locale e nazionale e come il modello Apab possa rappresentare un’eccellente opportunità che dovrebbe concretizzarsi in una proposta di legge regionale, coinvolgendo tutte le politiche dei vari settori.
Il seminario è stato un importante momento di discussione e confronto da cui è emerso come le nuove frontiere della medicina siano sempre più legate al mondo dell’agricoltura e, soprattutto, come sana alimentazione, salute e prevenzione siano strettamente connessi all'ambiente e alla natura che ci circonda.