Cultura. Presentato al Marca di Catanzaro il libro di Caligiuri “Calabria anima mundi”
E’ Vittorio Sgarbi a curare la prefazione del libro di Mario Caligiuri “Calabria Anima Mundi” stimato docente universitario, intellettuale, più volte sindaco di Soveria Mannelli che dal 2010 al 2014 è stato assessore della Regione Calabria e Coordinatore degli assessori regionali alla cultura d’Italia, dando il senso di come da questa esperienza emerga una storia in cui la passione civile si coniuga con i tesori sconosciuti e la grande bellezza di una terra plurale.
Tra i tanti protagonisti di uno straordinario viaggio, sospeso tra luce e mistero, ci sono Pitagora e Aloysius Lilius, Mattia Preti e Giano Lacinio, Riccardo Muti e Vittorio Sgarbi, Gerardo Sacco e Carmine Abate. Un libro d’arte in cui si svela l’anima autentica di una Calabria che mai nessuno vi ha così raccontato. In copertina un bozzetto firmato Gerardo Sacco. Il prezioso testo - edito dalla Ferrari Editrice – è stato presentato al Marca - Museo delle Arti di Catanzaro nell’ambito del ciclo di appuntamenti “Dialoghi sulla bellezza”, promossi dalla Fondazione Rocco Guglielmo.
“Questo libro dal titolo evocativo - ha introdotto Rocco Guglielmo, presidente dell’omonima Fondazione che gestisce il Museo Marca - mette al centro la Calabria di un rinnovamento culturale che ha visto in prima persona Mario Caligiuri protagonista come assessore alla Cultura e invita a riflettere sul ruolo fondamentale di ciascuno di noi per conservare e promuovere la bellezza che ci è stata tramandata”.
“La genialità di Caligiuri - ha affermato l’attuale assessore alla Cultura della Regione Calabria Maria Francesca Corigliano - sta nell’offrire una prospettiva particolare da cui osservare la bellezza della nostra terra. Un libro prezioso a partire dalla veste grafica che è un invito a conoscere la nostra terra e il suo grande patrimonio culturale materiale e immateriale”.
Il libro, come sottolineato dall’assessore Corigliano, raccoglie infatti tutti gli scritti, le prefazioni ai cataloghi delle mostre, gli appunti di viaggio e le impressioni di Caligiuri durante e dopo la sua attività a guida dell’assessorato alla Cultura della Regione. “L’autore fa parlare sé stesso attraverso le immagini - ha aggiunto Maria Francesca Corigliano -, arricchendole di citazioni e riferimenti storici che restituiscono l’immagine di una terra su cui investire, assumendo cultura e turismo come gli unici veri motori di una crescita che si sta realizzando”.
L’esortazione mossa ai calabresi dall’assessore Corigliano, attraverso la lettura di questo libro, è di “essere curiosi” perché, ha detto, “il senso del cambiamento non si ha se non si cerca il senso di una Calabria che avanza” e a questo proposito l’Assessore ha richiamato il Piano di recupero e valorizzazione dei beni culturali presentato nei giorni scorsi dalla Regione con 109 interventi su siti e beni culturali e artistici della regione.
L’editore Settimio Ferrari, che guida l’omonima casa editrice insieme alla socia Francesca Longhino, ha espresso la grande soddisfazione per aver pubblicato un libro che rappresenta “un viaggio tra le bellezze della nostra regione che si arricchisce della prefazione di Vittorio Sgarbi, grande cultore della bellezza, e della copertina dedicata all’opera del maestro Gerardo Sacco, vera eccellenza calabrese”.
Ferrari ha detto che per sviluppare le nostre grandi potenzialità “i calabresi hanno bisogno di inciampare nella cultura, come ha detto l’assessore Corigliano”, affermando che “è finito il tempo delle cose improvvisate” e che “bisogna puntare sulla qualità con sistematicità” permettendo ai calabresi di essere “i migliori non fuori ma dentro la nostra regione”.
Mario Caligiuri, che ha salutato le tante personalità presenti, ha definito il suo lavoro “un libro sulla politica culturale, che invita a porre un’attenzione particolare verso la cultura nel nostro paese, senza etichette di versanti politici, in un’ottica di continuità nel ruolo delle istituzioni”.
Un libro definito da Caligiuri “un oggetto d’arte” che vuole dimostrare che “si possono fare libri di qualità in Calabria, ponendo la cultura al centro della vita dei calabresi”. Citando una delle frasi celebri del film “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino pronunciata dal protagonista Titta di Girolamo, interpretato da Toni Servillo, che dice che “non bisogna smettere mai di avere fiducia negli uomini” e che “il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato”, Caligiuri ha passato in rassegna i contributi alla bellezza contenuti nel libro, espressioni di una Calabria capace di creare cultura attraverso eventi ormai storicizzati come il Premio letterario di Tropea e la rassegna “Roccella Jazz”.
Tra le manifestazioni culturali più alte della regione, inserite anche le mostre realizzate dalla Fondazione Rocco Guglielmo come “La costante cosmologica” al Complesso Monumentale del San Giovanni e l’esposizione al Marca di Enzo Cucchi. Nel libro, la presenza della Calabria nell’ambito della 54^ edizione della Biennale di Venezia con l’esposizione di Reggio Calabria a Villa Zerbi, le tante iniziative per le celebrazioni del Cavaliere calabrese Mattia Preti a Taverna e a Malta con il confronto con un’opera del Caravaggio, il grande evento per affermare la legalità con la presenza del maestro Riccardo Muti alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria che ha diretto mille giovani orchestrali, l’iniziativa “Leggere per crescere” con la Calabria ospite al Salone del Libro di Torino, l’uscita del libro di cucina “I Sensi pitagorici” che dimostra che anche la gastronomia è cultura. E ancora, l’esperienza di Niccodemo Librandi come eccellenza della viticoltura della regione, la grande bellezza espressa nella Calabria dei venti del pittore Franco Azzinnari, le pietre megalitiche di Nardo di Pace, l’arazzo seicentesco a Gerace, la meraviglia del Castello Ducale di Corigliano Calabro, e tantissimi altri siti e contributi culturali che hanno reso protagonista la nostra regione.
A conclusione, Caligiuri ha citato la frase diffusa dai media attribuita al ministro Giulio Tremonti “con la cultura non si mangia”, ricordando che Tremonti la rinnegò proprio perché la realtà mostra esattamente il contrario. Il compito di rendere possibile questo ruolo della cultura come motore di sviluppo economico spetta proprio alla politica, ha detto Caligiuri, e “in Calabria soprattutto bisogna lavorare sullo snellimento della burocrazia per permettere alla cultura di essere il volano dell’economia regionale”. Per Caligiuri, insomma, “bisogna meritarsi la Calabria prima di partire dalla presunzione che la Calabria meriti noi”.