A Monterosso il convegno “Passione e risurrezione, metafora della vita”
"Passione e risurrezione, metafora della vita" è il titolo del convegno tenutosi giovedì scorso a Monterosso Calabro presso la sala dell'amministrazione comunale grazie alla collaborazione tra il Centro Studi “Theotokos” Religiosità Popolare, il sindaco di Monterosso Calabro Antonio Giacomo Lampasi, la Parrocchia San Nicola, La Confraternita del SS. Rosario e la Confraternita delle Cinque Piaghe di nostro Signore Gesù Cristo.
Come sottolineato dalla moderatrice in apertura del convegno, Anna Rotundo, si è voluto rispondere all’invito di Papa Francesco espresso nella Evangelii Gaudium: “Le espressioni della pietà popolare hanno molto da insegnarci e, per chi è in grado di leggerle, sono un luogo teologico a cui dobbiamo prestare attenzione, particolarmente nel momento in cui pensiamo alla nuova evangelizzazione.”
“Il Centro Theotokos Studi Religiosità Popolare, fondato da Martino Michele Battaglia, docente di antropologia culturale presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Reggio Calabria e Anna Rotundo docente e saggista, è un progetto laico, culturale, internazionale e itinerante, un percorso che si gloria di studiare la profondità e la bellezza della religiosità popolare, con l’apporto di tutte le scienze umane, attraverso la presenza di accademici prestigiosi, e una particolare valorizzazione del protagonismo delle donne, principali attrici - ha ribadito Anna Rotundo - della trasmissione della fede e della religiosità popolare. È una costola del Centro Internacional de Estudios sobre Religiosidad Popular: Semana Santa (Università di Valladolid – Spagna), diretto dal prof. Jose’ Luis Alonso Ponga, antropologo museale di fama mondiale”.
Il parroco, Don Oreste Borelli, ha ringraziato il Centro Theotokos e le due confraternite di Monterosso con i rispettivi priori per questo incontro suggestivo che introduce di fatto i temi della Settimana Santa. Subito dopo i saluti del primo cittadino, Antonio Giacomo Lampasi che ha sottolineato l’importanza della cultura come confronto e della dottoressa Alessandra Siclari, collaboratrice del Centro Theotokos che si è prodigata tanto per questo evento.
La Siclari ha sottolineato l’importanza della cultura autentica come fonte di crescita e di miglioramento spirituale. Antonino Punturiero, essendo impossibilitato a partecipare al convegno, ha inviato un messaggio di augurio per la riuscita dell’evento. Con Franco Ceravolo, medico e compositore di musica sacra, i lavori sono entrati nel vivo. Ceravolo ha posto in rilievo come il riproporsi ogni anno del rito del “Signore Rosso” sia un punto di riferimento fondamentale nell’ambito della Pasqua di questo bellissimo borgo, evento paraliturgico da cui traspare il significato più profondo di Colui che sarà sempre vicino all’umanità sofferente.
Presenza culturale prestigiosa è stata quella di Giuseppe Rando, Ordinario di Letteratura Italiana presso il Dipartimento Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina-Responsabile di Italianistica e componente del Comitato scientifico del Cis. Dall’ampia lectio magistralis dell’accademico messinese è emersa la suggestiva trama della Passione come metafora della vita attraverso cui poeti e scrittori italiani di ogni tempo dal ‘300 fino ai giorni nostri hanno lasciato pagine memorabili nel panorama letterario mondiale.
Da Jacopone a Mario Luzi, il suo è stato un crescendo di pathos e suggestione che ha catturato l’intera platea, numerosa per l’occasione. Nella poesia in genere, il francescanesimo si sposa con la realtà di un evento storico celebrato da poesie e canti in ogni tempo e in ogni dove. Non a caso l’accademico messinese ha voluto recensire il volume di Rotundo e Battaglia “Canti di Donne nella Settimana Santa in Calabria”. Rando ha rievocato Pasolini, per il modo in cui ha messo in scena ne “Il Vangelo secondo Matteo” la rappresentazione della Passione e della Risurrezione: per Rando, il regista ritorna a Jacopone, dove la Passione è vista con gli occhi della madre.
A Martino Michele Battaglia, relatore in consessi internazionali prestigiosi come Valladolid, Gibilterra, Carmona, nonché Direttore del Centro “Theotokos” sono state affidate le conclusioni. Battaglia dopo aver ringraziato il sindaco, gli organizzatori di questo incontro, ha voluto ringraziare in particolare Alessandra Siclari per essersi impegnata in modo particolare a portare di nuovo il Centro Theotokos a Monterosso Calabro; inoltre, il direttore del Centro Studi ha ribadito gli obiettivi che devono caratterizzare la ricerca senza pregiudizi nell’ambito della storia della religiosità popolare.
Ha portato i saluti di Francesco Crapanzano dell’Università di Messina, sottolineando come la Pasqua, oltre a una profonda valenza antropologica, vada anche riscoperta in chiave filosofica, oltre che teologica e letteraria. Da Luigi Maria Lombardi Satriani a Nietzsche, Battaglia ha proposto un quadro interpretativo che vede la Passione come dramma sacro e dramma umano.
Dalla tragedia greca al vecchio testamento fino al nuovo testamento Battaglia ha posto in rilievo ciò che lega storia e mito, cultura e realtà sull’esempio di Alain e Simon Weil che hanno delineato la cifra del rapporto tra Passione e Risurrezione come metafora della vita.
Per l’occasione il suo sguardo si è posato sul Cristo di Hans Holbein il Giovane del 1521, dove “la morte di Dio” appare come scandalo che sfida la ragione umana, opera che tanto ha ispirato il romanziere russo Fëdor Dostoevskij in uno dei suoi capolavori: l’Idiota.
Il direttore del Centro Theotokos ha concluso con un pensiero di Benedetto XVI che a ragione afferma, a suo dire, che anche se la scienza riuscisse a dimostrare un giorno l’esistenza di Dio, la “Rivelazione” e il suo contenuto resteranno per sempre oggetto di fede.