Carceri. Un altro agente penitenziario si suicida. Cisl: allarme disagio lavorativo
Un agente penitenziario di 50 anni, effettivo all’Istituto per Minorenni di Catanzaro, si è suicidato ieri pomeriggio, venerdì 26 aprile, sparandosi un colpo di pistola nella sua abitazione. Ad allarmare i familiari sono stati i suoi colleghi non vedendolo arrivare per prendere servizio.
Ne dà la notizia Emanuela Elia, Segretaria Generale Aggiunta della Cisl Fns Calabria. “Sembra davvero non avere fine – sostiene la Elia - il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti alla polizia penitenziaria”.
Sebbene non sia chiaro ancora se l’estremo gesto possa essere correlabile al lavoro svolto dal poliziotto “è luogo comune pensare – ribadisce la sindacalista - che lo stress lavorativo sia prerogativa solamente delle persone ‘deboli e indifese’, mentre colpisce anche le ‘cosiddette professioni d’aiuto’, dove gli operatori sono costantemente esposti a situazioni di stress”.
Il riferimento di Elia, ad esempio, è a tutti coloro che nell’ambito dell’Amministrazione di appartenenza “spesso si trovano soli, demotivati e sottoposti ad innumerevoli rischi”.
“È proprio quello che sta succedendo attualmente al penitenziario” sbotta la segretario della Cisl Fns. “L’amministrazione – conclude - non può continuare a tergiversare su questa drammatica realtà, servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo”.