Emergenza cinghiali. Legambiente con gli agricoltori, protesta il 4 maggio: “agire con incisività”
Azioni incisive per frenare la presenza eccessiva dei cinghiali sul territorio regionale e riduzione dei danni alle colture che gli agricoltori subiscono annualmente.
È questa la richiesta del Comitato per la difesa della dignità dell'agricoltura che incassa l’appoggio, oggi, anche di Legambiente Calabria che ha inteso aderire e condividere la manifestazione di protesta che si terrà sabato prossimo, 4 maggio, a Vibo Valentia.
L’appuntamento è stato fissato per sollecitare la Regione e le altre istituzioni interessate ad intervenire per trovare soluzioni adeguate alla proliferazione dei cinghiali.
“Si tratta di un'iniziativa importante per il futuro dell'agricoltura calabrese – scrive in una nota la stessa Legambiente - di cui condividiamo lo spirito e le preoccupazioni del Comitato che ha indetto la manifestazione con cui concordiamo da tempo sulla necessitò di mettere in atto misure concrete e giuste per frenare un fenomeno oramai fuori controllo”.
Secondo l’associazione ambientalista, la presenza eccessiva dei cinghiali, “e le inutili e reiterate misure di contrasto venatorio messe in atto, non sono più tollerate da chi vive di agricoltura e subisce gli errori che il mondo venatorio ha creato con la complicità di funzionari e politici regionali che anziché tutelare le aziende agricole hanno assecondato politiche venatorie che hanno creato solo danni alle coltivazioni e al territorio”.
Per Legambiente, dunque, bisogna salvaguardare l'economica delle aziende agricole sane, “quindi – afferma - ben vengano iniziative di confronto e di forte richiesta della risoluzione dei problemi, che appoggeremo sempre quando sono finalizzate al bene di un'economia sana e di una gestione della fauna selvatica che, se attuata con buon senso e criterio scientifico, può essere sostenibile per il mondo agricolo e le comunità locali interessate”.
Insieme al Comitato per la difesa della dignità dell'agricoltura anche l’associazione, pertanto, chiede delle misure più efficaci, “visto che fino ad ora – conclude - non ci sono azioni concrete da parte della Regione e del Governo nazionale, e chiediamo la tutela del territorio vibonese dove l'agricoltura è e deve continuare ad essere fonte di economia e di sostenibilità ambientale.”