Edilizia scolastica, Russo: ”La Calabria fra le regioni più avanzate”
“La Calabria tra le regioni europee più avanzate per quanto riguarda i programmi rivolti allo sviluppo sostenibile e alla salvaguardia del patrimonio edilizio scolastico”. Lo sostiene il Vicepresidente della Giunta regionale, Francesco Russo, a margine dei lavori della Conferenza SBE19 che si è aperta oggi a Scilla e che proseguirà anche nella giornata di domani.
“Nel programmare gli interventi in questo settore abbiamo compiuto tre scelte fondamentali che riguardano: interventi di adeguamento sismico e, quindi, nessun intervento di solo miglioramento; l’unificazione di tutti i programmi di spesa, che sono più di 15, in una sola graduatoria, in modo da poter garantire l’annullamento dei passaggi burocratici e la massima trasparenza; l’incremento della conoscenza attraverso la costruzione di un “data base” che contiene le schede dei duemila edifici scolastici della Calabria, grazie al quale sappiamo dove si interviene e perché si interviene”.
“Per quanto riguarda la qualità ambientale -ha concluso il Vicepresidente Russo- si sono ottenuti risultati notevoli, se si pensa che il massimo di qualità per un edificio è il valore 5 e in Calabria ci sono edifici che raggiungono il valore di 4, 3. Il tutto testimoniato, peraltro, dalla recente graduatoria delle classifiche delle migliori dieci realizzazioni scolastiche in Italia che, tra le migliori dieci, ne comprende ben due della Calabria”.
È emerso nel corso della conferenza Internazionale SBE19, iniziativa che si è svolta in Calabria, e che coinvolge più di 20 Paesi europei, asiatici e americani. “Nel corso dell’iniziativa -ha aggiunto- abbiamo richiamato alcuni degli elementi più importanti che hanno messo la Calabria in condizione di essere una delle regioni più avanzate nei programmi di sviluppo sostenibile.
E le scelte per Russo “hanno prodotto risultati importanti che riguardano la qualità economica, sociale e ambientale dell’intervento. Per quanto riguarda, in particolare, la qualità sociale basterebbe soltanto considerare la riduzione del rischio per i trecentomila cittadini calabresi che, per cinque giorni alla settimana, per quaranta settimane all’anno e per almeno cinque ore al giorno vivono e lavorano in questi edifici. Dal punto di vista economico notevole è l’impatto occupazionale che già nel 2019 produce quattromila addetti in più nel settore delle costruzioni, nel 2010 se ne stimano cinquemila e per il 2021 seimila”.