Vertenza trasporto aereo. Sindacati annunciano sciopero, sit-in davanti al “Minniti”
La Filt-Cgil e la Fit-Cisl sostengono le ragioni della vertenza nazionale sul trasporto aereo che negli ultimi vent’anni ha vissuto una fase di accentuata dicotomia, registrando da un lato una costante crescita del numero dei passeggeri e del numero dei voli, dall’altro una sempre maggiore crisi delle imprese della filiera con un proliferare di situazioni fallimentari, in alcuni casi della stessa impresa più volte nel tempo, come nel caso di Alitalia.
La fase conclusiva della procedura di amministrazione straordinaria del Gruppo Alitalia, spiegano infatti le Sigle, “è alle porte e nulla lascia presagire che essa si chiuda senza impatto sul fronte occupazionale, la vertenza Alitalia coinvolge il lavoro di più di 11 mila persone compreso l’indotto, le ripercussioni purtroppo saranno rilevanti anche a Reggio Calabria e circa 40 dipendenti andranno salvaguardati”.
In questo contesto, definito “altamente destabilizzante”, si inserisce l’ultimo provvedimento del Governo relativo al Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo, che per i sindacati di categoria ridurrebbe sia in termini temporali che economici l’opportunità di integrare le prestazioni a sostegno del reddito in favore dei lavoratori che negli anni hanno subìto una riduzione salariale a causa delle continue crisi delle imprese e in certi casi anche licenziamenti, come in quello dei lavoratori ex Sogas che grazie al sostegno del fondo hanno potuto in parte affrontare il difficile momento di crisi occupazionale.
Ma al centro della vertenza nazionale vi è anche il rinnovo del contratto nazionale di settore, il contrasto al dumping contrattuale con la previsione che quello nazionale sia riferimento minimo retributivo e normativo per poter operare negli aeroporti italiani.
Quello del 21 maggio è anche uno sciopero a sostegno del sistema aeroportuale calabrese che secondo la Fit Ggil e Cisl va rafforzato in tutti e tre gli scali, contemporaneamente ad un piano di stabilizzazione dei lavoratori negli aeroporti.
“Non è più sostenibile, infatti, - affermano le sigle di categoria - che tutti i lavoratori, ad eccezione di qualcuno, assunti dalla Sacal nei due aeroporti siano ancora con contrato part-time; che si utilizzi in maniera spropositata in alcuni settori il lavoro interinale; che si continui a gestire gli scali con un numero esiguo di personale”.
“L’assenza di un vero confronto sindacale con Sacal, che nelle ultime settimane sta diventando intollerabile, potrebbe essere causa di un possibile nuovo conflitto” concludono i sindacati annunciando che proprio per questi motivi sostengono le ragioni dello sciopero nazionale e promuovono un sit-in presso l’Aeroporto dello Stretto, che si terrà il prossimo 21 maggio alle 10:30.