Intimidazione a ditta bonifica. Galea (Pd): necessaria una mobilitazione istituzionale
L’incendio di un camion della Ditta Menfer di Ardea, che stava lavorando per l’esecuzione del Progetto di Bonifica in via di realizzazione all’interno dell’ex-Montedison di Crotone “è un fatto inquietante che sembra voler spingere il tessuto sociale di questa prestigiosa città, un tempo capitale industriale dell’intera regione, su posizioni arretrate ed assolutamente inaccettabili”.
A sostenerlo è il consigliere comunale e presidente provinciale del PD di Crotone, Mario Galea, riferendosi ovviamente al fatto avvenuto nella tarda serata di giovedì scorso, 13 giugno, quando cioè le fiamme hanno distrutto il mezzo dell’azienda che era parcheggiato nel piazzale della ex azienda chimica, nella zona industriale del capoluogo (LEGGI).
Una squadra dei vigili del fuoco del comando provinciale è intervenuta intorno alle 22 e 30 nei pressi della fabbrica dismessa, dopo esser stata allertata da un passante che si era accorto delle fiamme alte, visibili dalla strada statale 106.
L'incendio è stato spento e la zona circostante messa in sicurezza, sul posto anche i carabinieri di Crotone.
Alla luce di quello che appare evidentemente un atto intimidatorio Galea si chiede dunque “Quale futuro sarebbe possibile ipotizzare per la nostra città? Quali investimenti e da parte di chi, se fosse vero che in essa avrebbe ormai conquistato un’incontrastabile posizione di forza la criminalità organizzata?”
Per questa ragione a nome del PD cittadino il presidente provinciale ritiene si debba far sentire la propria voce e lanciare un forte appello alla cittadinanza tutta, “affinché - dice - sia respinto sul nascere questo tentativo, promosso da qualche associazione a delinquere e volto ad accaparrare buona parte delle risorse finanziarie già stanziate per la bonifica”.
“A indurre le diverse forze dell’ordine ad avanzare fondati sospetti che i clan della ‘ndrangheta abbiano cominciato ad allungare i loro tentacoli su dette risorse - prosegue Galea - sono, oltre che il mezzo incendiato, le scritte che sono state lasciate in prossimità del luogo nel quale è avvenuto l’incendio e che esprimono in modo netto l’intento intimidatorio dell’atto di violenza compiuto”.
“La nostra città e le sue forze culturali e politiche migliori – sbotta il consigliere comunale - respingono con grande convinzione questo atto intimidatorio che, se fosse portato a compimento, bloccherebbe definitivamente lo sviluppo del nostro territorio, già attraversato da una crisi economica e sociale senza precedenti”.
Se dovessero seguire altri gravi episodi della stessa specie, Galea annuncia che “sarà indubbiamente necessaria una mobilitazione di tutte le rappresentanze sia istituzionali, sia politiche che sindacali”.