Cisl Calabria, Lo Papa: “Non esiste dipendente senza un buon contratto, ma un datore che non lo applica”
“Ci auguriamo che con l’arrivo dei primi turisti in Calabria arrivino anche i controlli dall’Ispettorato del Lavoro per strutture alberghiere e di ristorazione, villaggi turistici, bar, negozi e locali notturni”.
E’ quanto afferma in una nota il Segretario Generale Fisascat Cisl Calabria, Fortunato Lo Papa in merito ai contratti di lavoro pirata e secondo il quale “la situazione è diventata ormai insostenibile. Nella nostra regione - aggiunge - il sindacalista - si stanno diffondendo sempre più, creando in un mercato del lavoro già disastrato, altre disuguaglianze a discapito dei lavoratori e delle loro famiglie”.
“Si tratta infatti di accordi – spiega il cislino – che non rispettano i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e gli accordi sottoscritti dai sindacati maggiormente rappresentativi. Con salari al di sotto dei minimi di retribuzione previsti. Il sindacato – sottolinea Lo Papa - viene da una storia di forte riconoscimento negoziale. Un percorso orientato dalla Contrattazione. La nostra Legge è il contratto. Il nostro approccio è sempre stato quello di chi mette il tema del lavoro e del riscatto salariale sempre al centro di uno scambio complessivo che agisca anche sulle leve della produttività e dell’innovazione. Siamo consapevoli che il lavoro non è una variabile indipendente dello scacchiere economico sociale”.
“Non c’è norma che da sola possa creare le condizioni per un aumento dell’occupazione. Eppure oggi – penso al Governo - si cerca di intervenire con la Legge su temi molto delicati invece di pensare di far ripartire gli investimenti e di conseguenza il lavoro. Penso alle discussioni sul salario minimo, legge sulla Rappresentanza, le proposte del Presidente Inps sulla riduzione dell’orario di lavoro. Tutto questo senza che la politica comprenda che siamo in un momento storico in cui l’occupazione non mette al riparo dalla povertà e dall’esclusione sociale”.
“Siamo Poveri lavorando. Precarietà e salari molto bassi intrappolano moltissime persone. In Calabria gli esempi sono all’ordine del giorno – avanza la nota. Se in Italia non abbiamo un minimo legale non è per distrazione. Non è per un incidente della storia. E’ perché imprese e lavoratori hanno saputo attingere dalla contrattazione risorse e soluzioni. Non esiste un lavoratore dipendente che non ha un buon contratto. Esistono invece datori di lavoro che non applicano i contratti. Ed è proprio qui che bisogna intervenire. Un contratto non è fatto solo di minimi salariali ma di retribuzione diretta e differita”.
“Di Welfare contrattuale, sanitario e sociale. E’ fatto di norme sostanziali e tutelanti in tema di malattia, infortuni, maternità, ferie. E’ fatto di identità e specificità di ogni settore. Non c’è una formula magica in grado di risolvere queste criticità ma di certo la soluzione legislativa secca non elimina il problema. Serve retribuzione. Per i calabresi i settori del Turismo, del Commercio e dei Servizi devono essere la prima fonte di reddito: il clima, le bellezze naturali, il patrimonio artistico, l’enogastronomico devono suggerirci di riprogettare il turismo pensando seriamente all’indotto che può sviluppare. Invece di continuare a vessare settori così strategici dobbiamo pensare ad un progetto per lo sviluppo che metta al centro l’occupazione basandosi sulle risorse naturali ed ambientali. Lavoratori professionali e competenti - aggiunge - sono il nostro biglietto da visita per i turisti. Le aziende dovrebbero puntare di più sulla formazione motivando i giovani con retribuzioni che non possono e non devono mortificare nessuno. Tutto questo in un mercato libero dal malaffare; tutto questo è realizzabile solo se tutte le forze coinvolte comprendono davvero l’enorme ricchezza che abbiamo e non utilizziamo”.
“L’auspicio – conclude il segretario Fisascat Cisl Calabria - che al più presto vengano inviati a tappeto gli Ispettori del Lavoro affinché emergano le irregolarità per il bene della Calabria e per il bene di tutti. Siamo disponibili sempre al dialogo al confronto con le Istituzioni e con le Aziende per discutere e rafforzare la Contrattazione Nazionale e sviluppare la Contrattazione di II livello che meglio può rispondere alle esigenze di una Regione, di un territorio e di una azienda”.