In piazza con il Centro studi Theotokos, caffè letterario in onore di Luigi Pellegrini
Altra perla culturale si aggiunge al Centro Studi Theotokos Religiosità Popolare che sullo sfondo il castello “Murat” nella bellissima piazzetta di Pizzo Calabro, ieri sera ha deliziato il pubblico col terzo caffè letterario all’aperto, dedicato alla figura prestigiosa di Luigi Pellegrini, pioniere dell'editoria calabrese.
Durante la degustazione dei prodotti tipici del maestro gelataio, si è voluto ricordare un uomo che ha fato tanto per la nostra Calabria, Luigi Pellegrini appunto che nel 1952 a Cleto in provincia di Cosenza ha fondato la prima casa editrice nella nostra regione. Per l’occasione, oltre al saluto di Santina Belvedere, donna amante della cultura, sono seguiti gli interventi dello storico dell’Università di Messina, Saverio Di Bella, dell’editore Walter Pellegrini e dei fondatori del Centro Theotokos Anna Rotundo e Martino Michele Battaglia.
A loro si sono aggiunti a margine Nicola Rombolà, docente di lettere nelle scuole superiori di secondo grado e dell’ingegnere Bruno Cutrì oltre ad alcuni interventi del pubblico coronando magnificamente la serata. La moderatrice Anna Rotundo ha introdotto il tema dell’incontro sottolineando come sia molto bello in quest’epoca in cui si parla dell’“assenza del padre”, ricordare non solo un padre di famiglia ma il padre di una grande opera culturale quale è la casa editrice Pellegrini.
Rotundo si è poi soffermata su alcuni aspetti essenziali che riguardano la biografia di Luigi Pellegrini, declamando alcune sue meravigliose poesie in particolare: “l’amore di mio padre” che fa parte del volume, “Sul carro della luna” e, “È luce” tratta da “Motivi (ritovati)”. Subito dopo è intervenuto Saverio Di Bella, storico dell’Università di Messina il quale ha raccontato le vicissitudini di una grande amicizia con Luigi Pellegrini, in particolare ha presentato un quadro storico relativo agli inizi anni ’50 del secolo scorso quando Pellegrini fondava a Cleto la sua casa editrice facendo così di fatto prendere vita alla sua creatura. Di Bella ha ricordato gli anni della crisi economica in Italia e in Calabria subito dopo la guerra, ponendo in risalto l’alto valore della scommessa dell’uomo, Luigi Pellegrini, che nonostante le difficoltà del periodo storico fonda una casa editrice in una terra come la Calabria angariata da mille problemi, scommettendo sulla cultura come motivo di crescita e di sviluppo attraverso cui costruire una società migliore sotto tutti i punti di vista.
A seguire l’intervento dell’editore Walter Pellegrini che prendendo la parola ha ricordato la figura paterna e il rapporto col suo paese natio, con la Calabria e la sua poliedricità di cronista che lo ha portato a cimentarsi con successo prima come giornalista, poi come editore esperto che curava ogni particolare portando persino in tipografia i suoi autori per far vedere da vicino come nasceva il libro che doveva essere pubblicato.
Walter Pellegrini ha poi ringraziato il Centro Theotokos e in particolare il suo direttore Martino Michele Battaglia per aver voluto dedicare questo caffè letterario alla figura prestigiosa di suo padre. Un ringraziamento speciale Walter Pellegrini lo ha riservato alla padrona di casa Santina Belvedere, aSaverio Di Bella e a tutti gli intervenuti. Sulla stessa scia le conclusioni affidate a Martino Michele Battaglia, docente di Antropologia Culturale e direttore del Centro studi Theotokos Religiosità Popolare. Battaglia si è soffermato sul modo in cui ha conosciuto e apprezzato Luigi Pellegrini, sui suoi consigli, i suoi moniti e il suo fare gentile da galantuomo oltre, che su alcuni episodi della vita dello scrittore ed editore calabrese.
Il suo amore per il mostacciolo sorianese di cui conosceva bene l’arte e la qualità. Battaglia ha altresì rilevato la maestria e l’umiltà che lo hanno contraddistinto nel tempo, durante i sui incontri con lui presso l’omonima casa editrice, il modo di conoscere e incontrare i suoi autori e soprattutto la capacità di ascoltarli. Il sorriso, il linguaggio asciutto e concreto, oltre alla predisposizione a raccontare e raccontarsi nelle sue opere, seguendo un itinerario che coinvolge e avvolge l’uomo, la vita e le problematiche perenni che riguardano il rapporto tra passato e presente.
Il direttore del Centro studi Theotokos ha concluso provando a dare una risposta sul perché Luigi Pellegrini ha dato tutta la sua vita alla cultura dando come risposta una massima tratta dai dialoghi di Paltone: “il Dio dà a ciascuno come proprio demone la parte dominante dell'anima” (“Timeo”, 90 a).
A margine il primo intervento è stato di Nicola Rombolà che si è complimentato con tutta l’organizzazione per l’evento e per aver avuto l’occasione di poter conoscere un uomo straordinario come Luigi Pellegrini attraverso i racconti di Di Bella e degli altri intervenuti. Lo stesso per l’ingegnere Bruno Cutrì che ha apprezzato l’iniziativa nella speranza che incontri di questo genere possano moltiplicarsi nel tempo, ponendo in risalto l’azione educativa di tali eventi.
A seguire anche interventi di docenti che hanno seguito con attenzione lo svolgersi del terzo caffè letterario che di fatto chiude la stagione di questi incontri all’aperto sulla bellissima cornice della piazzetta di Pizzo.