Ecuba di Euripide, straordinaria tragedia in scena prima a Roccella e poi a Locri
Il Teatro della Città, Centro di Produzione Teatrale, porta in scena la pièce Ecuba di Euripide con l’adattamento e la regia di Giuseppe Argirò, mercoledì alle 21.30, al Teatro al Castello di Roccella Ionica e giovedì 8 agosto alle 21.30, al Tempio di Marasà di Locri nei panni della regina di Troia una straordinaria Francesca Benedetti, Premio Le Maschere 2018.
Protagonista una figura femminile superba, complessa e sfaccettata. Ad affiancarla, un cast d’eccellenza composto da Maria Cristina Fioretti, Viola Graziosi, Maurizio Palladino, Graziano Piazza, Elisabetta Arosio, Sergio Basile, Gianluigi Fogacci.
Troia è caduta, le donne di Ilio attendono la sorte riservata ai vinti. Nella terra di Tracia i Greci aspettano venti propizi alla navigazione, che potrà essere ripresa solo dopo il sacrificio di Polissena, superstite principessa troiana. La vittima immolata dagli Achei costituirà l’estremo onore riservato ad Achille e favorirà il viaggio di ritorno. Ecuba, la regina di Troia, dovrà subire questa decisione, frutto dell’orrore del conflitto.
Protagonisti della tragedia sono i vinti: le donne troiane, testimoni di un eccidio, simboleggiano la parte più vulnerabile della società, colpita senza pietà dalla guerra e da ogni forma di conflitto. Troia, infatti, potrebbe essere oggi qualsiasi città del Medio Oriente, devastata dalle orde barbariche del terrorismo islamico. L’analogia con la modernità è fin troppo evidente. La tragedia racconta da sempre l’olocausto dei popoli e l’insensatezza della violenza che diventa il principio disgregante dell’universo.
La protagonista di Euripide incarna una sofferenza senza fine, consumata in una disperata solitudine: Ecuba rappresenta il dolore assoluto, senza alcuna catarsi. In questo scenario bellico, lo spettro della guerra si svuota di ogni significato ideologico e declina la violenza in tutte le sue oscene varianti che si propagano come una malattia senza cura, dai vincitori ai vinti; vittime e carnefici vengono così accomunati dalla sopraffazione.
La Stagione Teatrale della Locride punta sui grandi classici allo scopo di valorizzare i siti archeologici calabresi, creando un’occasione per far vivere, conoscere e apprezzare questi gioielli del territorio calabrese.
La rassegna estiva della XXIX Stagione Teatrale della Locride 2019-2020 è messa a punto dal Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano e proseguirà al Teatro al Castello di Roccella Ionica, domenica 11 agosto, e al Tempio di Marasà di Locri, il 12 agosto, con la commedia di Aristofane “Le Donne al Parlamento”, prodotto da Fondamenta Teatro e Teatri.