Immigrati: Reggio Calabria, protocollo per emersione lavoro nero
È stato firmato a Reggio Calabria "un protocollo d'intesa preliminare e propedeutico alla stesura del patto per sospendere l'emersione e la qualificazione del lavoro degli immigrati". I contraenti sono il Prefetto di Reggio Calabria Luigi Varratta, il presidente della Commissione regionale del lavoro non regolare, Benedetto Di Iacovo e, in rappresentanza del governatore Giuseppe Scopelliti, il vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolo'. L'accordo e' stato sottoscritto per "avviare le procedure per l'attivazione di un patto per il lavoro a favore degli immigrati nella convinzione che la cooperazione tra soggetti sociali e istituzionali rappresentativi sia uno strumento efficace per dare un contributo alla ricerca di formule sempre diverse per l'impegno nella lotta contro ogni forma di sfruttamento, discriminazione e di irregolarità nel mercato del lavoro". In particolare, "contro quella di genere e di razza quale fonte di rischio anche per l'integrità' delle lavoratrici e dei lavoratori, causa di danno alla salute fisica e psichica, nonché fattore di in sicurezza e aggravante del rischio infortunistico". Le parti, con il protocollo in questione, si sono impegnate, tra l'altro, all'avvio di un tavolo tecnico con a cui dovranno prendere parte i sindacati maggiormente rappresentativi sul territorio, l'Amministrazione provinciale, il Sindaco di Reggio Calabria, i sindaci delle aree interessate al fenomeno, il settore vigilanza delle Direzioni provinciali del lavoro. Ed ancora: l'Inps, l'Inail e l'Agenzia delle Entrate, le associazioni di categoria, in particolare quelle del settore agricolo, le associazioni onlus, la Caritas e Migranters I risultati attesi dall'attivazione del tavolo concertativo per la realizzazione del Patto per l'emersione e la qualificazione del lavoro degli immigrati nella provincia di Reggio Calabria riguardano l'integrazione delle risorse Por-Fse e Pon sicurezza capaci i innescare processi di inserimento lavorativo degli immigrati; l'aumento dell'accesso alle attività formative; la capacità di fare sistema tra enti pubblici e associazioni territoriali per un significativo miglioramento dei servizi erogati; lo scambio di buone pratiche e la reciproca contaminazione culturale tra operatori del settore; la maggiore conoscenza in tema di immigrazione; la sensibilizzazione dell'opinione pubblica; maggiore integrazione degli immigrati nel contesto sociale e lavorativo; innescare processi di emersione e contrasto al lavoro irregolare, attraverso azioni e progetti concertati con le parti sociali presenti in seno alla commissione regionale emersione e altri soggetti che interagiscono con gli immigrati; la partecipazione e l'animazione sulle tematiche oggetto del patto". Il protocollo firmato questa mattina avrà una durata di due anni.