Premio letterario città di Amantea: col Rotary al Chiostro di San Bernardino

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Francesco Socievole ex reggente del Rotary annuncia che per la prima volta saranno appannaggio del noto club le premiazioni del Premio Letterario Città di Amantea attualmente retto da Francesco Iorio Gnisci.

Una cerimonia di premiazione che si terrà il 24 agosto nel Chiostro del Convento monumentale San Bernardino da Siena ad Amantea. Opera vincitrice ‘Le rughe del sorriso’ dello scrittore Carmine Abate, che ha conquistato il podio fra i seguenti romanzi in concorso: Migrante per sempre di Chiara Ingrao -Ed. Boldini/Castaldi; Naufraghi senza volto di Cristina Cattaneo - Ed. Raffaele Cortina; Lacrime di sale di Bartolo e Tilotta - Ed.Mondadori; Stranieri residenti di Donatella di Cesare - Ed. Bollate/Boringhieri.

Il Premio Letterario Città di Amantea ha premiato negli anni, a decorrere dal 2011, i seguenti autori:
Francesco Besaldo-Saggistica Meridionale; 2012 - Francesco Politano-Poesia; 2013 - Carmine Abate - La collina del vento; 2014 - Cesare Pitto- Oltre L'emigrazione; 2015- Gregorio Corigliano- I diari di mio padre; 2016-Alfonso Lorelli- Roberto Mirabelli; 2017-Cataldo Perri- Malura; 2018- Armin Wolf-Ulisse In Italia.

Il trofeo che ogni anno viene consegnato al vincitore consiste in una grossa pietra della collina di Coreca, imperniata su un supporto-base di castagno. Rappresenta la forza, la tenacia e la durezza con cui si porta avanti questo progetto culturale, ma nello stesso tempo la semplicità e l'umiltà di un materiale povero.

In effetti il trofeo-scultura, realizzato da Salvatore Sciandra, è completamente legato alle radici della città, vale a dire al nome di Al Mantiah che significa, in lingua araba-saracena, la Rocca o la Roccia. Ma non solo. È riscontrabile anche il nesso con la simbologia che esprime il sostegno coreografico in argento, realizzato da una nota gioielleria di Amantea.

È un elemento che arricchisce la pietra, quale simbolo del raggiungimento di una meta sia in direzione dell'impegno con cui si porta avanti il premio sia in direzione di chi lo conquista per sentieri irti e tortuosi, secondo la logica che non tutti riescono a completare l'ascesa dei 7 gradini, per abbeverarsi alla luce della conoscenza.

Nella logica comune, difatti, soltanto i primi due gradini, purtroppo, sono consunti dall'uso, sugli altri si inerpicano in pochi. Il vincitore, nel momento in cui riceverà il premio toccherà con mano un po' della terra amanteana, un po' della sua storia, una parte delle sue autentiche radici, connotate da quel forte di libertà che lo legherà per sempre al territorio che lo premia.