Cosenza. Ex Banca d’Italia potrebbe ospitare Casinò
La possibile acquisizione e l'utilizzo dell'edificio dell'ex Banca d'Italia di corso Umberto sono stati nuovamente al centro, ieri, della riunione della Commissione consiliare alle Politiche Culturali, presieduta da Carmensita Furlano. L'argomento - spiega una nota del comune - era stato lungamente trattato nel dicembre scorso anche sulla base di un sondaggio web che aveva evidenziato come i cosentini siano affezionati alla storica struttura e desiderino per essa un uso pubblico. Ieri sono stati innanzitutto ribaditi alcuni punti fermi: l'esigenza di tutelare il valore culturale della struttura, l'individuazione di un uso futuro che sia rispettoso della dignita' del bene e che consenta ricadute occupazionali, la volonta' di confrontarsi con altre istituzioni per delineare un'iniziativa comune. Quindi, si e' passati all'esame di alcune proposte sul campo per la destinazione dell'immobile, ancora di proprieta' della Banca d'Italia che lo ha lasciato vuoto di funzioni da circa un anno. Tre, sostanzialmente, le ipotesi sul tappeto. L'ex Banca potrebbe diventare un Istituto a livello superiore dedicato al restauro, conservazione ed esposizione temporanea di opere d'arte particolarmente preziosi; oppure una Scuola di formazione per pubbliche amministrazioni; o, ancora, un Casinò Comunale. Ad una prima valutazione, la proposta piu' fattibile sarebbe proprio quella del Casino' comunale, da realizzare attraverso una sinergia pubblico-privato. Questa soluzione avrebbe il vantaggio di costi ridotti e di introiti immediati. Il Presidente Furlano ha detto di essere a conoscenza dell'interesse di soggetti privati per questa soluzione, ma ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla necessita' che si vigili sulla ricaduta occupazionale per la citta', qualunque sia la destinazione scelta ed ha detto che si fara' garante affinche' questo accada. La riunione, che ha visto la presenza della maggioranza dei consiglieri componenti, si e' svolta con la partecipazione di alcuni dei professionisti cosentini che hanno nei mesi scorsi aperto il dibattito sull'argomento.