Conferenze e identità a confronto al Festival del Folklore internazionale
La Rassegna del Folklore Internazionale finanziata dalla Camera di Commercio di Cosenza e patrocinata dall’Amministrazione comunale, è giunta alla sua XX^ edizione. L’iniziativa, calendarizzata per martedì 20 agosto, 21.30, presso l’area San Bernardino di Morano Calabro, istituzionalizzata dalla municipalità locale nel 2018 allo scopo di proteggerne i valori identitari e sancirne il carattere giuridico, sarà oggetto di specifica conferenza stampa che vedrà impegnati lunedì prossimo i dirigenti dell’organismo promotore, Remo Chiappetta e Luigi Stabile, il sindaco Nicolò De Bartolo, i consiglieri comunali Mario Donadio e Salvatore Siliveri, membri della Camera di Commercio.
Quattro i gruppi che allieteranno la serata. Apriranno il sipario i ragazzi argentini de “Desde el Alma” con le loro “calienti” danze e le suggestive policromie che rimandano a quella particolare estensione della cultura latina a noi tanto cara. Quindi impegneranno il proscenio i giovani del Sudafrica e subito dopo gli amici della Cecenia. Insomma un tuffo negli usi e i costumi di popoli lontani, con i quali condividiamo la medesima voglia di crescere e vivere in pace. Ovviamente non mancherà una nutrita e qualificata rappresentanza del folclore di casa nostra: i piccoli della Pro Loco di Castrovillari, e I Brianzoli di Como.
“Continuiamo a presentare spettacoli – dice Remo Chiappetta - fondati su fatti e itinerari storici che suscitano innanzitutto sentimenti di affratellamento e al contempo valorizzano le nostre origini. L’obiettivo principale di Calabria Citra resta, comunque, quello di trasformare l’incontro tra razze e genti diverse in una valida occasione di sviluppo sociale umano”.
Alle parole del presidente di Calabria Citra fa eco la dichiarazione congiunta di Nicolò De Bartolo, Mario Donadio e Salvatore Siliveri. “Continuiamo, secondo nostra consolidata prassi – affermano i tre amministratori moranesi - a sostenere ogni buon progetto portatore di interessi comuni che aspirino ad aumentare la competitività turistica del nostro borgo e si candidino a sviluppare forme di interscambi culturali utili per la nascita di una nuova e più consapevole conoscenza delle proprie radici. E in un territorio che diviene complessivamente più attrattivo, anche in virtù di quel fermento associativo che stimoliamo quotidianamente e che molte soddisfazioni sta donando negli ultimi tempi, da un contesto nel quale pubblico e privato abbiano saputo cooperare e ottimizzare le risorse e le emergenze esistenti, l’economia e la comunità, direttamente o indirettamente, non possono che trarne beneficio”.