A Oreste Serini le insegne dell’Ordine di San Giorgio del Cngei
Oreste Serini, 90enne testimone a Reggio Calabria dal 1928 al 1944 dello scautismo clandestino o Giungla Silente, ha ricevuto le insegne dell’Ordine Scout di San Giorgio, la più alta onorificenza del Cngei. La consegna è stata effettuata nel corso di una cerimonia che si è svolta tra i boschi di Forge, una contrada del comune di Reggio nel Parco dell’Aspromonte, alla presenza di numerosi capi di unità provenienti da diverse città d’Italia.
Proprio qui gli scout hanno organizzato un TecniCamp 2019 del Cngei, un campo della durata di una settimana dove sono state svolte attività all’aria aperta organizzata per sperimentare nuove tecniche di fare campeggi ed escursioni tra le montagne – e la vetta di Montalto è stata la meta di una escursione praticata -, e apprendere nuove forme di scautismo.
Il collare è stato consegnato da Gianpino Vendola, Capo Scout del Corpo nazionale giovani esploratori e esploratrici italiani, da Gaetano Ciavola di Niscemi, capo campo del TecniCamp di Forge, e da Carlo Zagami, senior di Reggio Calabria, da anni insignito dell’Ordine Scout di San Giorgio per la sua straordinaria esperienza condotta in Italia.
Al “quadrato” di “ammaina bandiera” e chiusura del Tecnicamp, per la sezione Cngei di Reggio sono intervenute Angela Amoroso, componente del Comitato, che ha letto una testimonianza sullo straordinario cammino scout di Oreste Serini, e i soci Clara Ferrucci e Anna Valle; e diversi vecchi scout tra i quali Mario, Giuggi e Caterina Casile, Tonino Pizzi, Carmelo Liconti, Susanna e Maurizio La Piana, Mary e Sandro Alfì, Gianni Bosco, Lorenzo Magotti, Francesco Provenzano.
Il Capo Scout Gianpino Vendola nel suo intervento ha messo in evidenza “l’eccezionale esperienza” vissuta da Oreste Serini, “che è di grande esempio e valore per tutti gli scout italiani e nel mondo”, adesso esaltata dal conferimento della decorazione dell’Ordine di San Giorgio istituito nel 1924 come “sodalizio di esponenti della società civile che si distinguono nel vivere e nell’operare in piena adesione alla Legge e alla Promessa Scout” come pensate e scritte oltre cento anni fa da Lord Baden Powell.
Intervento durante il quale ha ribadito il suo grande ruolo di animatore dal 2014 di un profilo su Facebook, su cui quotidianamente pubblica sue testimonianze di vita scout e foto anche d’epoca, lo scambio di lettere avute per anni con la moglie del fondatore dello scautismo Lady Olave Baden Powell, e scambia messaggi con scout di tantissimi luoghi della terra.
“Sapevamo che lo scautismo nel periodo di Giungla Silente non era ammesso dalle autorità fasciste, e per questo adottavamo alcuni accorgimenti per non farci scoprire, come ad esempio, quello di silenziare le attività scout e praticare esercizi ginnici all’avvicinarsi della polizia al campetto di San Prospero dove per sede avevamo una baracca post terremoto gestita da un monaco francescano. Inoltre leggevamo i libri di BP in libertà solo nei campi estivi che mio padre Nicola Serini, totem scout Lupo Saggio, allestiva nelle montagne d’Aspromonte”.
Serini, totem Giraffa Bianca, ricorda ancora, che “il 24 dicembre 1944, caduto il regime fascista e con la ripresa dello scautismo ufficiale, ho aderito all’associazione cattolica degli scout AGE, e sono tornato all’associazione laica dei Giovani Esploratori nel 1948, quando il professore Raimondo Zagami rilanciò a Reggio e in Calabria quella sezione del Cngei tuttora operante nella nostra città.”