Biodiversità, trovata nei mari calabresi una specie rara di patella
Una specie rara e protetta si aggiunge all'elenco della ricca biodiversità dei mari calabresi. È la scoperta fatta dal Centro Strategia Marina dell’Arpacal. Dopo il ritrovamento del corallo nero a Scilla e del madreporario Dendrophyllia ramea a Nicotera, ad agosto i tecnici hanno scoperto in un tratto di costa rocciosa del versante tirrenico calabrese, la presenza della Patella ferruginea (Gmelin, 1791).
Il ritrovamento è avvenuto sulla costa dell’alto Tirreno cosentino su calcareniti (roccia sedimentaria formata da particelle calcaree, ndr) poco esposte al moto ondoso e ad un’altezza rispetto al livello di marea di circa 10 cm. I tecnici per tutelare la biodiversità dei luoghi del ritrovamento, deciso di non divulgare il luogo esatto del ritrovamento.
Il ritrovamento ricade nell’ambito delle attività previste dal POA (Piano Operativo delle Attività 2019) in corso di svolgimento. Tutti i biologi del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal coinvolti nel monitoraggio (Francesco Cicero, Stefania Giglio, Fabrizio Fabroni, Laura Pirrera, Gianluca Pizzonia, Rossella Stocco) stanno accertando la presenza di entrambe le varietà della P. ferruginea, cioè i due morfotipi, lamarcki e rouxi. Ulteriori attività di campo saranno previste nella prossima programmazione per altre aree della costa calabrese, sia ionica che tirrenica.
“Questa specie predilige substrati granitici e calcarei - spiegano Rossella Stocco e la Dott.ssa Laura Pirrera che hanno coordinato le attività di monitoraggio del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal -. La Patella ferruginea è un mollusco gasteropode endemico del Mediterraneo con un areale di distribuzione attualmente limitato a pochissime e ristrette zone del bacino occidentale. La causa della sua rarefazione è dovuta sia al prelievo illegale che all’impatto antropico sull’ecosistema costiero e per questo motivo è considerata, tra gli invertebrati marini, la specie a più alto rischio di estinzione del Mar Mediterraneo: è quindi protetta dalla legislazione comunitaria ed internazionale (Convenzione di Berna e Barcellona, Direttiva Habitat)”.
Le attività di censimento di questa specie si affiancano agli studi in corso sulle altre specie protette Posidonia oceanica e Pinna nobilis, presenti anch’esse nella Direttiva Habitat (92/43/CEE). Come evidenzia Emilio Cellini, direttore del Centro Regionale Strategia Marina dell’Arpacal di Crotone, “l’impegno crescente, gli sforzi operativi e l’implementazione delle competenze specialistiche stanno producendo ottimi risultati sia in termini di performance agenziale che di capacità di mole di dati scientifici trasmessi alla Regione Calabria ed al Ministero dell’Ambiente”.
“Il patrimonio di biodiversità marina in Calabria – ha commentato il Direttore generale dell’Arpacal, Domenico Pappaterra – rappresenta una delle frontiere sulle quali continuare nella ricerca scientifica, come sta facendo egregiamente il nostro Centro Strategia Marina. Un tesoro, se conosciuto e preservato, che certamente sarà leva di sviluppo per il territorio”.