Cna, pressione fiscale su pmi sotto il 60%. Ma a Reggio imprese pagano 69,8%
Il sud soffre e soffrono in particolare le piccole e medie imprese. È emerso questa mattina a Roma in occasione della presentazione del rapporto Cna ‘Comune che vai, fisco che trovi 2019’, che arrivato alla VI edizione, ha analizzato il peso del fisco sul reddito delle piccole imprese in 141 comuni italiani, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.
Se infatti la parte di profitto che le Pmi girano al fisco "quest'anno scenderà sotto il 60%: per la precisione al 59,7% contro il 61,2% del 2018. Tornando quasi ai livelli del 2011", questo non accade a Reggio Calabria, dove la total tax rate’ delle piccole e medie imprese che hanno la sfortuna di ‘vivere’ al sud dovranno versare il 69,8%, contro il 53% delle aziende settentrionali. Reggio Calabria rimane il capoluogo che maggiormente tartassa le piccole imprese con un Ttr del 69,8% ma anche, va rilevato, con una riduzione del 3,6% sul 2018.
A seguire Bolzano, nella classifica stilata dalla Confederazione degli artigiani, ci sono: Gorizia con il 53,1% (-0,7%), Udine con il 53,7% (-0,8%), Trento con il 54,1% (-0,9%), Belluno e Cuneo con il 54,5% (per entrambe -0,5%), Sondrio con il 54,8%, Trieste con il 54,9%, Carbonia con il 55% e Pordenone con il 55,3%. A partire dall’11 luglio di Bolzano in tutte queste città il Tax free day è stato festeggiato sempre nello stesso mese estivo.
Bologna segue con il 68,7% (e -3,5%) e Roma con il 67% (-2,5%). A completare la decina di coda nel trattamento delle piccole imprese: Napoli con il 66,7% (-1,5%), Firenze con il 66,5v (-3%), Bari con il 65,8% (-2,7%), Catania con il 65,4% (-3,6%), Grosseto con il 65,3% (-2,9%), Salerno con il 65% (-2,3%) e Foggia con il 64,7% (-2,1%). Per dare un’idea dell’abisso che divide fiscalmente il nostro Paese, Reggio Calabria ha festeggiato il Tax free day solo pochi giorni fa, mercoledì 11 settembre.
Per la Cna l'alleggerimento delle tasse sarebbe da ricondurre all'innalzamento dell'aliquota per la deducibilità dell'Imu sugli immobili strumentali, come laboratori o capannoni (oggi al 50%). Insomma, "la crescita della pressione fiscale non è ineluttabile. Ma il percorso virtuoso è solo alle prime mosse", dice la Cna. Certo, sottolinea, rispetto alla pressione fiscale complessiva, che negli ultimi anni si attesta intorno al 42-43%, "è chiaro l'atteggiamento ostile nei confronti delle piccole imprese".