Economia. In Calabria Pil stabile e inflazione in calo ma la crescita è rallentata

Calabria Attualità

Una stabilizzazione del Pil, il Prodotto interno lordo, a cui si abbinano una riduzione dell’inflazione e la crescita dell’export: tre segnali incoraggianti che emergono dal report sulle tendenze del primo semestre 2024 stilato dall’Osservatorio MPI della Confartigianato sulla situazione economica della Calabria, e che evidenzia i principali indicatori economici e le tendenze emergenti.

Sebbene “le difficoltà di reperimento del lavoro, il caro tassi e la lenta ripresa del turismo post-pandemia richiedono interventi mirati e politiche di supporto per favorire un contesto economico più stabile e prospero per le imprese calabresi” fanno notare il presidente e il segretario regionale delle confederazione regionale Roberto Matragrano e Silvano Barbalace.

Entrando nel dettaglio dal report si evince che la dinamica del Pil per il 2025, sempre in Calabria, è prevista prossima allo zero ma leggermente più elevata rispetto al 2024, con una crescita del +0,40% rispetto al +0,13% dell’anno precedente.

Nonostante il rallentamento della crescita, il Pil del 2025 supera i livelli pre-crisi del 2019 del +1,4%, contribuendo positivamente allo slancio del Mezzogiorno che registra un incremento del +3,9%.

Prosegue, come accennavamo all’inizio, la fase di flessione dell'inflazione. A maggio 2024, in Calabria, i prezzi al consumo sono aumentati del +0,8%, un notevole calo rispetto al +7,1% registrato nello stesso periodo del 2023. Questo rallentamento è dovuto principalmente al calo dei prezzi dei beni energetici, anche se quelli di elettricità e gas a maggio 2024 rimangono ancora superiori del 31,3% rispetto ai livelli medi del 2021, anno precedente allo shock energetico.

IL FRONTE OCCUPAZIONE

Sempre secondo l’Osservatorio MPI, poi, nel primo trimestre del 2024, gli occupati in regione sono 526 mila, con un aumento di 9 mila unità (+1,8%) rispetto al primo trimestre del 2023. Questo trend è trainato principalmente dalle occupate (+3,1%) e dai lavoratori dipendenti (+5,4%). Tuttavia, si osserva una riduzione nella componente indipendente (-9,1%) rispetto al +2,1% di fine anno.

A livello settoriale, nei primi tre mesi del 2024, l'occupazione nel Manifatturiero è aumentata del +4,3%, un miglioramento rispetto al -2% di fine 2023. Al contrario, il settore delle Costruzioni ha registrato una decrescita del -17,3%, peggiore del -1,6% di fine anno. Anche nei Servizi l'andamento positivo del +3,0% è risultato inferiore al +5,8% di fine 2023.

Le imprese calabresi, inoltre, continuano a segnalare difficoltà nel reperimento del personale. A giugno 2024, la quota di entrate ritenute difficili da trovare si attesta al 46,8%, superiore di 1,7 punti rispetto al 45,1% di giugno 2023.

Per il trimestre estivo giugno-agosto 2024, le imprese prevedono 37mila nuove entrate, con un incremento di 810 unità rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'80% della domanda di lavoro proviene dalle MPI, con contributi significativi dai settori del Manifatturiero (+12,1%) e dei Servizi, in particolare il Commercio (+14,0%).

IL PNRR TRAINA GLI INVESTIMENTI PUBBLICI

Secondo quanto si evince dal report, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un forte stimolo per l'economia del territorio, mitigando gli effetti recessivi derivanti dall'alta incertezza del periodo.

Nel 2023, la spesa nazionale per investimenti pubblici è salita al 2,9% del PIL. Le amministrazioni locali calabresi hanno aumentato i pagamenti per investimenti dei Comuni del +35,3% (+33 milioni di euro) nel secondo trimestre 2024, sebbene ad un ritmo inferiore rispetto al +104% registrato nel 2023.

L’EXPORT MANIFATTURIERO REGGE

L'export manifatturiero della Calabria, nel 2023, ha registrato un aumento del +22,3% rispetto al 2022, posizionando la regione al primo posto a livello nazionale. Questo trend positivo è continuato anche nel primo trimestre del 2024 con un incremento del +29,8%.

Particolarmente rilevanti sono le esportazioni di beni dei settori a maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (MPI), che hanno visto una crescita del +23,5% nel 2023 e del +25,4% nel primo trimestre 2024, grazie alla forte domanda estera di prodotti alimentari.

IL CREDITO COSTA TROPPO

C’è però il caro tassi che continua a frenare gli investimenti delle imprese. A dicembre 2023, il tasso di interesse annuo effettivo (TAE) applicato alle imprese calabresi era dell’8,52%, il più elevato tra le regioni italiane, con un aumento di 137 punti base rispetto al 7,15% di dicembre 2022.

Questo ha comportato extra costi per le MPI della regione pari a 84 milioni di euro da giugno 2022 a febbraio 2024. Inoltre, il credito concesso alle imprese è diminuito dell’1,1% a dicembre 2023, con una riduzione più marcata per le piccole imprese (-5,2%).

I dati provvisori di marzo 2024 indicano un tasso di interesse per le imprese pari all’8,62%, che sale all’11,47% per le piccole imprese, mentre il credito concesso continua a diminuire (-1,9% in totale e -5,8% per le piccole imprese).

IL TURISMO ASSET STRATEGICO

Il turismo rimane invece un asset strategico per l'economia regionale. I nuovi dati Istat e del Ministero degli Interni indicano per il 2023 7,8 milioni di presenze turistiche, un aumento del 7,1% rispetto al 2022, ma ancora il 18,3% in meno rispetto all'anno pre-crisi 2019.

La Calabria è la regione che fatica di più a recuperare il turismo perduto post-pandemia. La crescita delle presenze nel settore extra alberghiero (+9,6%) è stata superiore a quella del settore alberghiero (+4,4%). La componente domestica rappresenta l'81,9% delle presenze.