Lavoro sommerso, in Calabria tasso in calo. Insediata la Commissione regionale emersione
Lavoratori irregolari in calo in Calabria. Il numero passa da 210mila del 2004 a 145mila del 2018, con un tasso che si attesta al 20,2% nel 2018 rispetto al 29% del 2004. Dati che sono emersi dal XI Rapporto sull’economia sommersa e il lavoro non regolare in Calabria, su dati Istat, redatto dalla Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, presieduta da Benedetto Di Iacovo.
La Calabria, in controtendenza rispetto alla media nazionale, fa dunque registrare tassi di decrescita del sommerso. Sicuramente una decrescita importante ma i numeri restano ancora alti. Tuttavia l'economia sommersa e illegale in Calabria vale circa 5,2 Miliardi di euro e sottrae risorse a vario titolo, fiscali e previdenziali, quindi di IVA, pari a circa, 1,9 miliardi di euro l'anno
Secondo l’ISTAT l’economia sommersa a livello nazionale, invece, sviluppa ancora un giro di affari tra Economia non osservata (sommerso economico, quindi il lavoro irregolare e attività illegali) pari a circa 210 miliardi di euro, pari al 12,4% del Pil. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro, quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 18 miliardi.
Il presidente della commissione regionale emersione ha quindi proposto l’avvio della centrale allarme emersione (C.A.E.), una sorta di banca dati con una black list delle aziende irregolari in modo da interdire l’accesso ai contributi pubblici. Nel contempo avviare un’azione premiale per chi intende emergere nella regolarità e correttezza
La commissione rinnovata completamente su designazione delle specifiche organizzazioni di rappresentanza sociale e datoriale, è stata convocata dal presidente Benedetto Di Iacovo che si insedierà il 30 settembre nella Cittadella Regionale a Catanzaro, presso l’assessorato alla Formazione Lavoro e Welfare.
Ad affiancarlo in questo luogo di concertazione rappresentativo delle parti sociali, datoriali e sindacali, nochè degli Enti previdenziali, fiscali e di vigilanza sul fenomeno, che avrà la durata quinquennale, tra gli altri: Giuseppe Antonio Cicciù, in rappresentanza della Agenzia Regionale Entrate Calabria; Roberta Mancini, in rappresentanza della Direzione Regionale lavoro Reggio Calabria; Diego De Felice, in rappresentanza dell’INPS regionale Calabria; Caterina Crupi, in rappresentanza dell’INAIL regionale Calabria; Vincenzo Pacifico Musolino, in rappresentanza della CISL Calabria; Rosario Branda, in rappresentanza di Unindustria Calabria; Domenico Mamone, in rappresentanza della UNSIC regionale Calabria; Angelo Politi, in rappresentanza della Confagricoltura regionale Calabria; Giovanni Quintieri, in rappresentanza della Confartigianato regionale Calabria; Alfio Pugliese, in rappresentanza di Unioncamere Calabria.
Consulente scientifico della Commissione è stato designato Domenico Marino, docente di economia presso Unimediterranea, che insieme al Presidente curerà la ricerca e redigerà il Rapporto annuale sull'economia sommersa ed il lavoro non regolare in Calabria, arrivato alla undicesima edizione, al quale si è aggiunto il Rapporto sull'economia criminale, sempre edito dalla commissione emersione, presieduta da Benedetto Di Iacovo. L’apertura dei lavori vedranno la presenza del presidente della regione Calabria Mario Oliverio.
“La commissione è all’XI edizione del rapporto annuale - commenta il presidente Benedetto Di Iacovo-; ciò significa che sono 11 anni che monitoriamo questo fenomeno e individuiamo e proponiamo agli organi preposti, regione in primis, le attività e gli strumenti atti a contrastare il lavoro nero, sommerso e quello irregolare. Una differenza che ancora in molti oggi soottovalutano. Gli irregolari sono i lavoratori assunti con un contratto che prevede un monte ore che, in realtà osservano un orario più lungo, lavorando più ore. Oggi questo fenomeno mentre nelle altre regioni di Italia è in aumento, in Calabria si viaggia in controtendenza e noi dobbiamo continuare il lavoro svolto in questi anni monitorando e svolgendo attività di vigilanza avvalendoci degli ordini dell’Ispettorato del Lavoro, dell’Inps, polizia di Stato, della Guardia di Finanza e Carabinieri”
La commissione avrà il compito di analizzare il fenomeno, monitorare e realizzare ricerche per le politiche di contrasto al sommerso individuando idonee iniziative Atte a contrastare il sommerso, è quindi una opportunità per la regione Calabria perché porta risorse economiche relative all’incremento del maggior gettito dell’Irpef comunale e regionale, nonché per gli istituti di previdenza. Ogni unità che emerge nel così detto lavoro sommerso porta allo stato e alla Regione risorse economiche aggiuntive pari a 1.100 euro l’anno di addizionali Irpef. Quindi attivare politicche di emersione conviene perché oltre a portare risorse contrasta l’illegalità e garantisce la regolarità nel mercato del lavoro.
La commissione lavorerà su tre punti fondamentali: prevenire, contrastare e garantire la legalità. Nella prima riunione di insediamento il Presidente Di Iacovo relazionerà sull’Atto Programmatico e di indirizzo.