La Fondazione Tripodi ricorda la figura di Rocco Pizzarelli con il libro di Floccari
La figura di Rocco Pizzarelli, è stata ripercorsa difronte ad un numeroso pubblico a Polistena in occasione della presentazione del libro di Antonio Floccari “Rocco Pizzarelli – Una vita per il lavoro dignitoso ed umano nelle campagne”.
Tracciata in diversi momenti del suo impegno politico e sindacale, dall’iscrizione al Partito Comunista Italiano nel 1947 alla nomina a Segretario della Camera del Lavoro nel 1950, dall’elezione a consigliere comunale e assessore comunale nel 1952 alla guida delle lotte incessanti dei braccianti e delle raccoglitrici di olive per la conquista di diritti, orario di lavoro e salario.
Ha introdotto i lavori Michelangelo Tripodi, Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi, che ha ricordato come le lotte di quegli anni, la crescita di una coscienza civile e di una consapevolezza politica nuova, promosse e guidate da personaggi simbolici come Rocco Pizzarelli hanno creato le condizioni per un avanzamento generale dei lavoratori e delle lavoratrici e posto le basi perché Polistena diventasse la città moderna e progredita che conosciamo.
Subito dopo ha preso la parola Antonio Floccari, autore del libro, che ha ringraziato i presenti e ha rivendicato con forza la scelta di scrivere un libro sulla storia di Rocco Pizzarelli, proprio perché la sua vicenda umana richiedeva che rimanesse una traccia anche per il futuro, facendo uscire la figura di Pizzarelli da un oblio immeritato. Floccari ha parlato del suo libro e della sua lunga gestazione, facendo presente le difficoltà del lavoro, ma esprimendo soddisfazione per aver messo un punto fermo e consegnato alla comunità questo lavoro su Rocco Pizzarelli.
Successivamente è intervenuto Renato Fida, già Segretario della Camera del Lavoro di Polistena, che ha raccontato come nel corso di tutta la sua esperienza sindacale si è sempre incontrato con Rocco Pizzarelli nelle parole, nei racconti e negli aneddoti che i lavoratori e le lavoratrici gli hanno ricordato. ‘Pizzarelli è stato sempre vivo e presente per la sua umanità e sensibilità, anche quando non era più a Polistena. Questa è stata la sua grandezza’.
Giulio Ierace, Presidente della Fondazione Fortunato Seminara, ha parlato di Pizzarelli come componente di un grande intellettuale collettivo rivoluzionario che in quegli anni ha creato un movimento di cambiamento che davvero ha prodotto fatti nuovi ed avanzati. In tal senso, Ierace, con una battuta ha detto che Pizzarelli potrebbe essere considerato come il nonno di Greta. Ierace ha poi auspicato che si possa instaurare un rapporto di collaborazione operativa tra la Fondazione Fortunato Seminara e la Fondazione Girolamo Tripodi.
Rocco Lentini, Presidente dell’Istituto Ugo Arcuri, ha ricordato come a Polistena, in diversi campi, persone tornate dalla prigionia e dalla guerra, si sono particolarmente distinte, traendo lezioni di umanità da quell’esperienza così terribile. Lentini ha ricordato i momenti di rottura che hanno segnato il percorso umano di Pizzarelli. Infine, ha sottolineato la necessità di valorizzare storie come quella di Rocco Pizzarelli per guardare avanti con più fiducia.
Pantaleone Sergi, giornalista, storico, scrittore, ha tracciato il quadro desolante della condizione della Calabria, dopo la guerra: macerie e fame, fame e macerie. Da qui un’insorgenza sociale in quasi tutti i paesi della Calabria che nasceva delle condizioni materiali insopportabili. Ciò avvenne anche a Polistena. Sergi ha apprezzato molto il libro nei suoi contenuti e ha parlato della storia di Pizzarelli come una storia romantica che, purtroppo, è finita male quando si potevano trovare rimedi e soluzioni. Sergi ha poi raccontato alcuni episodi della sua attività di giovane segretario della Fgci del suo paese ed ha voluto ricordare le figure di Mario Tornatora e Girolamo Tripodi.
Il Dirigente Scolastico dell’Itis “Conte Milano”, Franco Mileto ha voluto sottolineare l’attività meritoria svolta da Floccari, soprattutto perché improntata alla salvaguardia dell’identità della comunità polistenese. Abnegazione, onestà, disinteresse sono stati il tratto caratterizzante di figure come Pizzarelli, che vanno riscoperti e valorizzati, indicandoli come esempio fulgido alle giovani generazioni. Senza il loro impegno straordinario non saremmo quello che siamo e la nostra comunità sarebbe più povera e più debole. E’ un libro da far conoscere nelle scuole perché i giovani, come dimostrato dalla partecipazione consapevole alle manifestazioni sul clima, sono la nostra speranza per il futuro.
Ha concluso il convegno di presentazione Angelo Sposato, Segretario Generale della Cgil Calabria, che ha svolto un’analisi della situazione in cui versava la regione dopo la fine della seconda guerra mondiale ed ha sottolineato il ruolo straordinario svolto dalla Cgil e dalle Camere del Lavoro per una presa di coscienza collettiva che è poi sfociato nelle lotte e negli scioperi che hanno contrassegnato quel periodo storico e che hanno prodotto risultato straordinario nella crescita dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
In quel contesto Rocco Pizzarelli e tanti altri dirigenti sindacali hanno rappresentato un fondamentale punto di riferimento delle battaglie per il riscatto, per il salario e per il lavoro. Sposato ha informato che la Cgil è impegnata nel recupero della memoria e della legalità ed in tal senso sta lavorando per mettere in piedi un archivio delle lotte e del movimento sindacale in Calabria.