Arnie “anonime” scoperte nel crotonese, sequestrate. Denunciato apicoltore
I carabinieri forestali di Crotone hanno scoperto e sequestrato un apiario nei pressi di un eucalipteto in località Scarazze di Cutro. Le arnie, circa una trentina, non erano state registrate nella banca dati dell’anagrafe apistica nazionale, così come prevede la legge ed il proprietario, un giovane apicoltore del Crotonese, una volta individuato è stato pertanto denunciato alla Procura della Repubblica.
Il ritrovamento è avvenuto durante un controllo del territorio, quando i militari sono arrivati in un terreno di proprietà privata, limitrofo ad un bosco.
Ispezionate le arnie le stesse non riportavano l’indicazione del codice aziendale e l’apiario era senza il cartello identificativo obbligatorio. Gli accertamenti subito avviati hanno portato a scoprire pertanto che lo stesso non fosse registrato nella banca dati dell’anagrafe apistica nazionale (la BDA).
Quest’ultima è stata istituita per consentire una sorveglianza più efficace delle malattie delle api ed ogni “allevatore”, o chiunque detenga api a qualsiasi titolo, deve obbligatoriamente registrarne le informazioni relative agli spostamenti di alveari, effettuati per qualsiasi scopo.
Alcune aree del territorio della Calabria e recentemente anche della Sicilia – spiegano infatti i carabinieri - sono state interessate dalla presenza di un coleottero originario del Sudafrica, l’Aethina tumida, molto dannoso per gli alveari. La registrazione nella BDA dunque si è rivelata essenziale per una efficace sorveglianza epidemiologica.
La presenza di fioriture diffuse nel territorio del Crotonese spingerebbe apicoltori al nomadismo apiario, talvolta irregolare, col rischio di diffusione di parassiti.
L’intervento dei forestali è servito per salvaguardare il patrimonio apistico del territorio, fortemente minacciato dall’uso di pesticidi, impiegati talvolta indiscriminatamente in agricoltura, e dalla diffusione incontrollata di parassiti.