Rapinano le poste, scoperti da un carabiniere fuggono e vengono inseguiti: beccati
Carmine Alvaro, 33enne residente a San Procopio; Carmine Scibilia, 56enne sinopolese, Nicola Romano, 61enne anch’egli sinopolese: sono tutti finiti in manette perché accusati di rapina in concorso nell’ufficio postale di Rosalì.
I tre uomini, con il volto coperto ed armati di una pistola e di mazze, arrivati a bordo di un’autovettura rubata, hanno fatto irruzione all’interno dell’ufficio, infrangendo a colpi di mazza le vetrate di sicurezza.
Due di loro, una volta entrati dentro, hanno minacciato con l’arma il direttore e gli hanno intimato di aprire la cassaforte.
Non solo l’apertura a tempo di quest’ultima, però gli ha consentito di poter trafugare il denaro, dato che il terzo complice li ha allertati dal terzo segnalandogli l’arrivo delle pattuglie dell’Arma. I tre, pertanto, sono scappati riuscendo ad asportare il solo borsello del direttore.
Le “gazzelle” erano state inviate dalla Centrale Operativa su segnalazione di un Carabiniere libero dal servizio, che trovatosi nelle vicinanze dell’istituto di credito aveva assistito agli eventi (QUI).
Quest’ultimo, mentre arrivavano le pattuglie dei colleghi, è riuscito a sorprendere e bloccare, dopo un breve inseguimento, uno dei tre rapinatori, ricevendo aiuto da una delle gazzelle intervenute. Il militare ha riportato anche delle forti contusioni mentre un’altra auto dei carabinieri è riuscita, immediatamente dopo, a fermare gli altri due fuggitivi, anche qui dopo un inseguimento lungo le vie limitrofe.
Sequestrate l’autovettura utilizzata e le armi nella disponibilità dei tre: due mazze ed una pistola a salve. Tutti, dopo le formalità di rito, sono stati portati nel carcere di Reggio Calabria-Arghillà.