Depurazione, Idrorhegion incrocia le braccia e avvia procedure licenziamento collettivo
Braccia incrociate per i lavoratori della società Idrorhegion Scarl. I dipendenti, raggiunti dal licenziamento, interromperanno ogni attività a partire dal 16 ottobre, e riconsegnaranno al proprietario (Comune di Reggio Calabria) gli impianti di depurazione, gli impianti di sollevamento e della rete fognaria, garantendo, fino ad allora, esclusivamente, le attività minime essenziali.
Alla presenza dei tre segretari regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec e degli Rsu Aziendali, gli Amministratori giudiziari della Società hanno infatti informato che, pur avendo avuto comunicazione da parte del Comune dell’avvenuta emissione della determina per la proroga tecnica di tre mesi (ancora peraltro non pubblicata nell’Albo Pretorio del Comune), non era stato effettuato ancora alcun pagamento del corrispettivo mensile (da versare ogni 10 del mese), nonché del notevole credito pregresso vantato dalla Società, nonostante gli impegni assunti sia dal Dirigente che dall’Assessore alle Finanze durante le riunioni convocate dalla Prefettura di Reggio Calabria.
Per questo motivo hanno comunicato che, essendo venuta meno la condizione imprescindibile alla prosecuzione delle attività, cioè il pagamento quantomeno del corrispettivo mensile, nonché la definizione di un accordo sulle spettanze pregresse entro il 10 ottobre, non potendo più sopportare ritardi e/o parziali pagamenti, bloccheranno le attività il 16 ottobre. I sindacati hanno poi scoperto che, nonostante le condizioni finanziarie della Società, l’erogazione degli stipendi dei dipendenti, finora sempre garantita puntualmente seppur con le difficoltà economiche sempre registrate, avrebbe subito, per il mese di settembre, dei ritardi.
Per questo motivo non hanno potuto chiudere le procedure di licenziamento collettivo e l’incontro è stato rinviato proprio al 16 ottobre.
La vertenza ha inizio lo scorso 2 settembre quando la società Idrorhegion Scarl, conduttore della rete fognaria, degli impianti di sollevamento fognari e degli impianti di depurazione della città di Reggio Calabria, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti in quanto era vicina la scadenza dell’unico contratto di appalto in corso con il Comune di Reggio Calabria, fissata al 30 settembre, e non era stata, ancora, pubblicata determina di proroga alla società per la continuazione del servizio.
Nonostante gli impegni assunti in prefettura dal Dirigente del Settore Finanze nel mese di maggio 2019, è risultato il mancato pagamento di circa sei mensilità relative alla conduzione corrente, nonché quello di tutti i lavori cosiddetti extra-contratto eseguiti dalla società per garantire la massima efficienza del servizio, nonché il mancato pagamento degli interessi moratori per ritardato pagamento delle fatture.
Il 12 settembre, il Comune di Reggio Calabria e l’Azienda si sono incontate in Prefettura e l’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria ha comunicato che il Comune entro la settimana successiva, avrebbe pubblicato, a seguito della trasmissione della determina di indizione di gara del servizio idrico-integrato alla SUAP comprensiva della clausola sociale di salvaguardia firmata nel 2018 con le parti sociali, la richiesta dell’Ente di disponibilità alla proroga alla società Idrorhegion. La società ha poi scopert che la proroga sarebbe durata ‘solo tre mesi’, a fronte delle due precedenti che erano state entrambe di otto mesi.
Nelle more di ricevere provvedimento da parte del GIP sulla possibilità di accettare tale proroga, gli Amministratori continuavano le attività oltre il 30 settembre 2019.