Città metropolitana, incontro tra il sindaco e il cardinale Simoni
Il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha incontrato nella sala “Monsignor Ferro” di Palazzo Alvaro, l’incontro istituzionale tra il cardinale Ernest Simoni. Al cospetto delle massime autorità civili e militari, presente al tavolo dei relatori anche il direttore della Caritas diocesana don Nino Pangallo, il cavalier Vieri Lascialfari – segretario particolare del cardinale albanese di Scutari, ma ormai stabilmente residente a Firenze – ha ricordato le ingiuste accuse e le aspre sofferenze che il regime del dittatore Enver Hoxha ha inflitto all’uomo di Chiesa nel ‘Paese delle Aquile’.
“Per noi in Albania, l’Italia ha sempre rappresentato il Paese della cultura, della Fede, della generosità – ha affermato monsignor Simoni nel corso del suo breve intervento –. Devo ringraziare il Signore per la lunga vita che mi ha donato, per l’amore di Gesù, per il quale ho sempre pregato, per essere stato sempre sotto la protezione divina ed essere sopravvissuto anche grazie all’intercessione della Madonna dal Cielo. Vi ringrazio con tutto il cuore – ha aggiunto il cardinale – e prego Dio Onnipotente affinché vi aiuti tutti ad avere una vita bella, dolce, sicura e piena di speranza, generosità e gioia di vivere”.
“La battaglia del cardinal Simoni a supporto degli oppressi è stata una battaglia per i diritti di tutti – ha osservato il sindaco metropolitano – esaltando i valori d’uguaglianza e di libertà d’espressione che peraltro sono magnificamente tracciati nella nostra Costituzione e ancor oggi interrogano ognuno di noi su quello che è il nostro compito nella vita quotidiana, nella propria attività lavorativa, nel proprio ruolo al servizio delle Istituzioni, suggerendoci di tenere sempre ben presente il nostro servizio nei confronti della comunità che rappresentiamo, a difesa delle libertà fondamentali, dei diritti, della Democrazia".
A margine dell’incontro, ha avuto luogo un piccolo scambio di doni. Giuseppe Falcomatà ha omaggiato il cardinal Ernest Simoni con un segno: una targa-ricordo il cui testo loda l’uomo di Chiesa, che “ha sopportato atroci violenze fisiche e psicologiche durante venticinque anni di prigionia e lavori forzati sotto il regime ateo albanese. Mai abiurando alla sua fede cattolica – vi si legge –, ha continuato a esercitare il suo ministero sacerdotale”. Monsignor Simoni ha invece regalato al sindaco metropolitano una sua fotografia firmata, “a ricordo della visita al popolo reggino”.