L’UniCal, prima in Italia inaugura il primo percorso per non vedenti
Mercoledì prossimo, 16 febbraio, sarà una giornata molto speciale per l’Università della Calabria – Campus di Arcavacata.
Alle 10:30, infatti, nell’Aula Magna, verrà presentato, sia alla stampa che alle autorità, locali e regionali, il primo stralcio di una delle realizzazioni portate a compimento nelle ultime settimane che, forse meglio di altre, e con un significato per molti aspetti ancora più particolare, riesce a dare conto della portata e dell’attenzione che l’Ateneo ha profuso in questi anni rispetto ai problemi della disabilità e delle Pari Opportunità. Ad essere inaugurata, infatti, sarà la prima parte del percorso per non vedenti e ipovedenti - il primo attivato da una Università italiana - che dota l’Ateneo di Arcavacata di un sistema all’avanguardia realizzato grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate nel settore. Un fiore all’occhiello, senza tema di smentite, che pone l’Università della Calabria ancora più in evidenza, rispetto al recente passato, nel campo delle attività finalizzate a rendere il Campus di Arcavacata pienamente fruibile, e senza limitazioni di alcun tipo, da tutti coloro i quali per ragioni diverse lo frequentano quotidianamente. Il percorso per non vedenti è il risultato di una sinergia particolarmente felice che l’UniCal ha avviato da tempo con l’Unione italiana Ciechi. Un rapporto proficuo che ha visto lavorare, fianco a fianco, per diversi mesi, il responsabile del settore barriere architettoniche della stessa Unione, arch. Giuseppe Bilotti, che ha sottoscritto peraltro il progetto, e l’Ufficio tecnico dell’Ateneo, coordinato dall’Ing. Renato Greco, nella persona dell’Ing. Anna Maria Baudille; il tutto, sotto la supervisione della delegata del Rettore per i servizi agli studenti con disabilità, prof.ssa Maria Adele Losso.
Quello che verrà inaugurato mercoledì 16 febbraio, come si diceva, è il primo stralcio di un progetto più ampio che l’Ateneo conta di completare in tempi brevi, non appena saranno disponibili le risorse necessarie. Il tracciato iniziale che i non vedenti potranno utilizzare dal 16 febbraio in poi è lungo circa un chilometro e mezzo e si estende dalle pensiline presso le fermate degli autobus, praticamente all’ingresso del Campus, per tutto il ponte carrabile, con accesso ai vari cubi e alle aule in esse presenti, fino al cubo 46/B (in sostanza, fino al Dipartimento di Pianificazione Territoriale); il percorso arriva, inoltre, fino alla Segreteria studenti, l’Aula Magna, il Centro Linguistico, la mensa Martensson, la Biblioteca, la Banca e lo University Club. Grazie ai notevoli sforzi del Centro di ricerca europea JRC (Joint Reserch Center), in sinergia con il CATTID, istituito presso l’Università della Sapienza di Roma, come detto, il progetto tiene conto delle più recenti innovazioni nel campo dell’autonomia e mobilità. All’Unical, infatti, è stato utilizzato un percorso cosiddetto tattile-plantare intelligente denominato “Vettore Evolution” (in PVC e in masselli in calcestruzzo vibrocompresso), dotato di transponder passivi (microchip) RFID (Radio Frequency Identification), ad identificazione per radio frequenza. L’utente, grazie all’ausilio di un cellulare e di un bastone intelligente, viene informato, lungo il percorso, sulla direzione di marcia che sta percorrendo e su eventuali pericoli che si possono trovare. Il bastone ha un’antenna incorporata (con un trasmettitore bluetooth) che rileva/legge i trasponder RFID posti dentro la pavimentazione. Il telefono cellulare, per mezzo di un software ed una base dati contenente informazioni sulla località, restituisce all’utente, attraverso la viva voce informazioni sul percorso.