Crotone. Pd contro Pd, in 23: “partito stampella di un esecutivo inconcludente”

Crotone Politica

“La crisi diffusa che attanaglia il partito democratico regionale è certamente frutto anche di una crisi che assilla i territori della Regione da più tempo. Non esiste un circolo che non si caratterizzi per una diffusa litigiosità al suo interno, determinando così l’isolamento di interi pezzi di partito, più o meno rappresentativi, costretti magari ad affrontare le tematiche politiche, fuori dal partito stesso”.

Esordisce così una nota di 23 appartenenti al Partito Democratico di Crotone, che intervengono proprio sulla situazione interna alla sezione del capoluogo pitagorico, sostenendo che al pari di altri circoli della provincia, il momento si caratterizzi “per un assoluto immobilismo politico e per la posizione, all’interno dell’amministrazione comunale che si è voluta definire di ‘opposizione responsabile’, ma che in effetti è stata maggioranza in tutti i momenti cruciali e in ogni vicenda dell’amministrazione …, per i tre quarti della rappresentanza del partito in consiglio”.

Per i firmatari dem della nota “questa impostazione non è stata priva di conseguenze. I cittadini, in particolare gli elettori e simpatizzanti del Partito Democratico – affermano - non hanno compreso e tantomeno hanno condiviso la posizione del partito, ove si pensi che alle ultime elezioni comunali, seppur primo partito della città, è stato relegato all’opposizione”.

Per i rappresentanti del Pd la coerenza politica “avrebbe dovuto imporre al partito di svolgere il ruolo assegnato dall’elettorato, ossia opposizione, per lavorare e impegnarsi su un progetto politico condiviso e alternativo”.

Ma ciò non sarebbe accaduto, secondo i 23 rappresentanti che sostengono invece come “al contrario … con la cosiddetta ‘opposizione responsabile’ si è scelto di svolgere un ruolo di maggioranza, partecipando attivamente anche a riunioni politiche e organizzative della stessa maggioranza che sostiene l’amministrazione e, quasi sempre nell’ultimo anno, fungendo da stampella ad una maggioranza che, di fatto, maggioranza non era più”.

Una amministrazione che sempre secondo i firmatari della nota, a prescindere dai recenti fatti giudiziari (QUI), “che restano estranei – viene puntualizzato - a ogni considerazione politica e le cui responsabilità saranno certamente accertate dai relativi organi giudiziari, si è caratterizzata, di fatto, per una assoluta inconcludenza amministrativa, lasciando il Comune in una situazione di coma finanziario tale, da non escludere finanche la necessità di ricorrere ad un dissesto”.

A questo si sarebbe aggiunta anche “la perdita di consistenti opportunità di programmazione comunitaria, limitandosi a definire in maniera superficiale e confusa, e anche al difuori dell’ente comune, programmazioni e progetti rinvenienti dalle passate amministrazioni, ma con incapacità di definirne la spesa”.

In sostanza secondo i firmatari della nota “il tracollo amministrativo del comune, conclama il fallimento di un modello politico uscito vittorioso alle ultime amministrative e che si è caratterizzato prevalentemente per una politica clientelare alla quale il partito democratico sarebbe dovuto restare completamente estraneo”.

Poi un affondo sulla scelta di dirigenti del PD di Crotone e Provincia a non partecipare alle ultime riunioni che secondo i dem evidenzierebbe “una forte differenziazione rispetto alle questioni politiche affrontate, ponendo seriamente il problema dell’agibilità democratica degli organismi con la necessità di uscire da logiche di tifoseria per affrontare i reali bisogni dei cittadini”.

Al PD Nazionale, dunque, viene chiesto di affrontare “con impegno e celerità” la questione delle prossime elezioni regionali e, nello stesso tempo, di verificare “e pretendere” percorsi politici unitari, “consoni alla tradizione del nostro partito, avviando, finalmente e davvero, un processo di rinnovamento della Calabria per proporre modelli di sviluppo coerenti ed efficaci e superare populismi e demagogie di una destra emergente e pericolosa”.

I firmatari: Manuela Asteriti, Antonio Barberio, Leo Barberio, Rosanna Barbieri, Tommaso Blandino, Marianna Caligiuri, Sergio Contarino, Pepe’ Corigliano, Ines De Fino, Francesco Durante, Lucio Giordano, Pasquale Greco, Francesco Livadoti, Francesco Macchione, Carmine Maio, Anna Melillo, Alessandro Milito, Salvatore Murano, Antonio Papa, Vincenzo Scalera, Franco Scarpelli, Letizia Scotta, Peppino Vallone.