Traffico di droga tra la Calabria e la Lombardia, pene da rideterminare per cinque imputati
La Corte di Cassazione ha disposto la rideterminazione delle pene nei confronti di alcuni componenti di una presunta associazione finalizzata al traffico di droga tra la Calabria e la Lombardia. Questi sono imputati nel processo scaturito dall’operazione “Dedalo”.
I giudici della Cassazione hanno infatti accolto rilievi dei legali degli imputati e hanno quindi annullato il verdetto emesso dalla Corte d’Appello di Milano dove si è celebrato il processo di secondo grado. Gli imputati sono Giuseppe Giorgi, ritenuto ai vertici dell’organizzazione (difeso in Cassazione dall’avvocato Francesco Lojacono), Federica Mariani, fidanzata di Giorgi (avvocato Vincenzo Cicino), Massimo Sculli, Vittorio Favasuli e Rosario Sarcone (avvocato Dario Bolognesi).
L’annullamento è arrivato sulla scorta della pronuncia con cui la Corte Costituzionale, nel gennaio scorso, aveva modificato l’originario e più grave trattamento sanzionatorio previsto in materia di traffico di stupefacenti. A beneficiarne sono stati tutti gli imputati, nei cui confronti dovranno essere rideterminate le pene da parte della Corte d’Appello milanese, alla luce del pronunciato della Consulta.
Gli stessi imputati risultano tra i 34 inquisiti nella doppia inchiesta del settembre 2017, coordinata dalla DDA di Milano e dalla Procura di Monza, avente ad oggetto i reati di associazione mafiosa, estorsione, corruzione e voto di scambio politico-mafioso, che ha coinvolto l’ex sindaco di Seregno Edoardo Mazza e l’imprenditore Antonino Lugarà, anch’essi di origine calabrese.
In Appello il processo si era concluso con una serie di pesanti condanne nei confronti di un gruppo di calabresi originari della Locride (San Luca, Africo e Bianco), emigrati nell’hinterland milanese, con basi logistiche in Brianza. Nel corso dell’operazione, erano state sequestrate ingenti somme di denaro (circa 500.000 euro), un’autovettura utilizzata per il trasporto dello stupefacente, munita di un capiente doppiofondo che permetteva di occultare circa 50 kg di droga, un disturbatore di frequenze ed alcuni telefoni Blackberry.