‘Ndrangheta in Liguria. La droga nel genovese era affare loro, in sei finiscono in carcere

Calabria Cronaca

Un mercato dello della droga nel genovese gestito in modo coordinatograzie anche alla collaborazione di diversi soggetti.

Un’organizzazione fermata questa mattina dopo che i carabinieri del Ros e del Comando Provinciale del capoluogo ligure hanno fatto scattare l’operazione Sidera (LEGGI) portando in carcere - su ordine del gip del Tribunale locale e su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia - sei persone che sono accusate a vario titolo di reati in materia di stupefacenti, armi e contro il patrimonio.

A una settima persona è stato notificato un provvedimento di divieto di dimora mentre altri indagati sono stati sottoposti a perquisizioni: tra queste anche due soggetti già condannati perché considerati appartenenti al locale di ‘Ndrangheta di Genova, e tuttora indagati per associazione mafiosa.

L’operazione messa a segno arriva al termine di indagini partite nel marzo del 2017 e durate fino al febbraio dell’anno dopo. I primi sospetti si sono concentrati su un gruppo di persone, in parte vicine al locale di Genova, inserite prevalentemente nel settore dei narcotici di varia tipologia: cocaina, hashish e marijuana.

Gli investigatori evidenziano in particolare l’attivismo di Domenico Torbolino e Domenico Calabrese: secondo gli inquirenti sarebbero stati entrambe in contatto con esponenti della ‘ndrangheta che operavano sia nel nord Italia che in Calabria, occupandosi proprio del mercato della droga.

I due, in pratica, sarebbero diventati il “punto di riferimento” per una serie di persone interessate a loro volta alla distribuzione della droga.

Nel corso delle attività è stato anche documentato un tentativo di importazione di cocaina direttamente dal Sudamerica, proprio per far fronte alle molteplici richieste.

La disponibilità di armi in capo a Domenico Calabrese, Nicola Megna, Daniele Melis e Daniele Ranieri ha portato poi gli investigatori ad ipotizzare anche “la pericolosità” del gruppo.

Prima dell’operazione di oggi le indagini hanno permesso di eseguire sette arresti in flagranza per le stesse imputazioni.

I NOMI DEGLI INDAGATI

I destinatari della misura cautelari sono: Domenico Calabrese, detto “Micu” o “Micunnella”, 51enne accusato di detenzione illecita di narcotici ed armi; Giuseppe Cartisano, detto “Peppe”, 39enne, ritenuto responsabile di detenzione illecita di stupefacente; Nicola Megna, 48enne, cui è contestata detenzione illecita di droga ed armi; Daniele Melis 27enne, deve rispondere di detenzione illecita di narcotici ed armi e di due ingenti furti ad esercizi commerciali; Daniele Ranieri, 34enne, accusato di detenzione illecita di armi; Domenico Torbolino, detto “Mimmo”, 53enne, cui è contestata la detenzione illecita di stupefacente; Rosario Volpe, detto “Barone”, 62enne, accusato infine di detenzione illecita di droga ed unico indagato destinatario della misura del divieto di dimora.