Asp Catanzaro, De Vito assolto. Il fatto non sussiste
Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe De Vito, è stato assolto dall’accusa di abuso d’ufficio.
Il dirigente, in concorso con gli altri imputati, secondo l’accusa avrebbe tentato di favorire Lillo Gregorio Odoardi per fargli ottenere una registrazione sanitaria e consentire l’espletamento, da parte del Dipartimento di Prevenzione, dell’attività di vigilanza e controllo.
Il Gip del Tribunale di Lamezia Terme, Rossella Prignani, ha quindi assolto il Direttore dal reato di abuso d’ufficio. Il processo vede coinvolti anche Odoardi e Barbara Spinella, assistiti da Palumbo; Eugenio Macchione, assistito da Mendicino; e Angelo Giovanni Romeo, assistito da Gianluca Matteo De Vito.
Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione ha scelto il rito abbreviato, ottenendo la sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Disattesa, dunque, la linea della Procura che, in relazione alla posizione di De Vito, ne aveva richiesto la condanna alla pena di 8 mesi di reclusione.
Il legale di De Vito, viceversa, ha evidenziato come la condotta del dirigente sia sempre stata improntata alla correttezza, nonché al rispetto delle leggi e dei regolamenti in materia, non configurandosi alcuna lesione degli interessi della pubblica amministrazione volta a favore di soggetti privati.
Il Gip, nelle motivazioni condividendo le tesi difensive, ha evidenziato l’assenza di elementi probatori circa l’esistenza di una collusione o comunque un qualche accordo tra De Vito e Odoardi, tesi ad avvantaggiare quest’ultimo.
In particolare si evidenzia come sia stato proprio De Vito, nelle sue funzioni di massima autorità provinciale in materia di sicurezza alimentare, ad avviare l’iter amministrativo per il procedimento di sospensione dell’attività intrapresa dall’azienda di Odoardi.
Per gli altri imputati che, invece, hanno scelto il rito ordinario, il Gip ha disposto il decreto che dispone il giudizio dinanzi al Tribunale in composizione Collegiale, con udienza fissata al 18 febbraio del 2020.