Capitanerie: i risultati del 2019 della Direzione Marittima di Reggio Calabria
Nel corso dell’anno 2019 la Direzione marittima di Reggio Calabria ha proseguito e ulteriormente sviluppato le linee di attività già avviate ormai da alcuni anni e basate sulla metodologia programmatica finalizzata a fornire un concreto contributo allo sviluppo sicuro e sostenibile delle attività che si svolgono per mare e lungo le coste. A tal fine la Direzione marittima ha coordinato le attività di tutte le Capitanerie della Calabria e Basilicata Tirrenica che hanno espletato i compiti istituzionali in modo uniforme e su basi comuni offrendo all’utenza servizi omogenei e regole conformi in tutta la zona di competenza.
Nel corso dell’anno l’attività di ricerca e soccorso in mare ha interessato 56 unità navali sono state salvate 822 persone, di cui 246 fuori dal fenomeno migratorio.
Tale attività si è concentrata maggiormente durante la stagione estiva, nel corso della quale il dispositivo di uomini e mezzi dell’operazione “mare sicuro” ha garantito il sicuro svolgimento dell’attività balneare e della navigazione da diporto.
È proseguito anche nel 2019 il costante monitoraggio dello stato delle coste e del mare finalizzato ad individuare criticità sotto il profilo ambientale e mirato in particolare alla verifica dei sistemi fognari e depurativi dei Comuni costieri.
Gli accertamenti si sono svolti ad un livello di ulteriore approfondimento sulla base di apposite deleghe impartite dalle Procure inquirenti. Gli approfondimenti richiesti dalle Autorità giudiziarie hanno riguardato in particolare l’accertamento di omissioni e/o negligenze da parte dei soggetti responsabili e controlli tecnici attinenti alle carenze strutturali e manutentive degli impianti.
L’accertamento di criticità è stata sempre seguita dall’informazione e dialogo con Comuni e Enti gestori, al fine di consentire una pronta soluzione delle problematiche.
I controlli complessivamente effettuati in materia di tutela dell’ambiente sono stati 17.353. La vasta attività di monitoraggio condotta congiuntamente con ARPACAL ha confermato che lo stato della depurazione in Calabria rimane una criticità.
L’attività a tutela dell’ambiente deve essere inquadrata nell’ambito della più vasta attività programmatica di vigilanza e monitoraggio degli arenili che viene svolta tutto l’anno al fine di fornire un contributo ai soggetti che esercitano funzioni di gestione sulle aree costiere nonché di prevenire e reprimere eventuali abusi.
In tale ambito permane consistente il numero di illeciti riscontrati in danno del pubblico demanio marittimo pari a 276 violazioni penali, perlopiù di occupazione abusiva e 107 sequestri convalidati dalle competenti Procure.
Con riguardo alla tutela delle risorse ittiche la Direzione marittima ha esercitato il coordinamento delle attività amministrative e operative, di vigilanza e controllo,
assicurando una gestione uniforme in ambito regionale al fine di garantire la crescita sostenibile del comparto della pesca marittima in Calabria.
L’attività di vigilanza ha riguardato l’intera filiera della pesca marittima e precisamente:
- la cattura delle specie ittiche e degli attrezzi utilizzati;
- lo sbarco e la pesatura del pescato;
- la vendita al dettaglio, attraverso pescherie, supermercati ed ambulanti, con verifica della tracciabilità del prodotto ittico a tutela del consumatore finale;
- la distribuzione all’ingrosso, attraverso mercati ittici dedicati e/o centri di lavorazione o trasformazione dei prodotti ittici.
I controlli complessivamente effettuati nel corso dell’anno sulla filiera ittica sono 14.225 di cui 12.001 a terra e 2.224 in mare.
Le sanzioni amministrative elevate sono 434 per un importo complessivo di un milione di euro circa mentre i sequestri effettuati di pescato sono stati per un totale di kg. 16.633 e 309 attrezzi da pesca abusivi.
I settori più critici sono quelli della pesca di esemplari sotto misura (soprattutto di pesce spada), di pesca del tonno rosso senza la prevista autorizzazione, della carenza di tracciabilità del prodotto ittico, della frode in commercio dovuta alla vendita/somministrazione di pesce decongelato per fresco e di vendita di “pesci sosia” in collaborazione con le Autorità sanitarie.
Con riguardo alla materia della sicurezza della navigazione la Direzione marittima ha coordinato lo svolgimento dei controlli PSC (Port State Control - che consiste nella verifica di sicurezza effettuate alle navi straniere ai sensi delle convenzioni internazionali). Grazie all’alto numero di navi ispezionate, in particolare nel porto di Gioia Tauro, anche quest’anno la Direzione marittima di Reggio Calabria ha contribuito in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi assegnati all’Italia dalle organizzazioni internazionali.
Le capitanerie della Calabria, in materia portuale, hanno contribuito allo sviluppo e crescita delle attività portuali assicurando la sicurezza globale dei porti tramite la costante attività di controllo e discipline moderne e uniformi delle attività portuali adottate in tutti i porti della zona di competenza.