Al complesso San Giovanni di Catanzaro l’inclusione sociale incontra l’arte
“Un luogo comune. Il Museo sfata il mito”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra 4culture, ebag e MEET Project ha ottenuto un grande successo al Complesso monumentale del San Giovanni, non solo in termini di presenze, ma soprattutto di partecipazione autentica ed emozionale. Il giovane guineano di 18 anni Etienne Dramou - ospite presso il centro SIPROIMI Catanzaro Minori di Squillace gestito da Fondazione Città Solidale Onlus – insieme a Simona Cristofaro di 4culture e Viviana Gentile di MEET Project ha accompagnato, per un secondo incontro speciale, i visitatori alla scoperta della mostra “Il trionfo delle meraviglie. Bernini e il barocco romano”.
Presente all’appuntamento anche il sottosegretario per i Beni e le attività culturali, Anna Laura Orrico, che nell’esprimere il proprio sostegno all’iniziativa ha ringraziato gli organizzatori: “Il progetto messo in campo – ha detto - è una sfida faticosa per i tempi in cui viviamo che sono privi di equilibro, serenità e tranquillità, portando spesso a giudizi affrettati e a identificare dei capri espiatori, quando in realtà i problemi che viviamo dipendono quasi esclusivamente da noi stessi e mai dall’altro. Il campo dell’arte non ha nessun confine, è un linguaggio universale, e iniziative del genere contribuiscono a tradurre l’arte in uno strumento utile per la crescita e la coesione sociale, scoprendo anche la ricchezza dell’altro e di noi stessi”.
Simona Cristofaro ha voluto sottolineare che “il nostro è un approccio trasversale, chi entra nel mondo dell’arte attraverso un museo, non deve sentirsi schiacciato dall’arte stessa, ma deve essere soddisfatto della sua esperienza. Per noi il museo è il luogo della socialità e della democrazia in cui sfatare i miti e i luoghi comuni”.
Il giovane Etienne, nello spiegare i concetti e i temi fondamentali del barocco romano, grazie anche alla sua emozione contagiosa, è riuscito a coinvolgere tutti presenti in un viaggio di scoperta artistico ed emotivo. Nei saluti iniziali Viviana Gentile di MEET Project ha voluto evidenziare “l’importanza di creare nuove narrazioni positive, sia in merito ai tanti giovani professionisti che decidono di restare o tornare in Calabria e lavorano, ogni giorno, sul territorio investendo energie, competenze e risorse, sia sugli stranieri che abitano questi luoghi e che sono una possibilità di crescita e di arricchimento culturale e umano”.
Conclusa con successo la fase sperimentale, ora gli organizzatori sono già a lavoro per consolidare l’iniziativa accogliendo anche lo stimolo lanciato dal sottosegretario Orrico a darne un respiro regionale e nazionale.