Teatro: lunghi applausi al Rendano per “Così parlò bellavista di Gleijeses”
“Dedicato al caro Luciano” non poteva che chiudersi con questo doveroso ricordo lo spettacolo “Così parlò Bellavista”, ieri sera, sul palco del TeatroA. Rendano per la “Rassegna L'AltroTeatro”. Una pièce diretta e interpretata da Geppy Gleijses, al suo fianco la brillante Marisa Laurito ( amica storica di de Crescenzo). Sono lunghi applausi per la commedia che fa rivivere, sulle tavole del palcoscenico, il celebre film di Luciano De Crescenzo.
Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull'avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell'offerta culturale- vede, inotre, il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L'AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano.
Sul palco del Teatro A. Rendano 15 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical, questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”.
Così parlò Bellavista Ispirato al best seller (1977) e poi, al celebre film di Luciano De Crescenzo (1984), lo spettacolo firmato da Geppy Gleijeses è una deliziosa commedia che risponde perfettamente ai canoni del teatro di tradizione. La sempre attuale e spassosa storia di Bellavista, professore di filosofia in pensione, bene si adatta alle tavole del palcoscenico. Lo spettacolo ripropone le scene più esilaranti del film come “il cavalluccio rosso”, ”la lavastoviglie”, “il Banco Lotto”, “la 500 tappezzata di giornali” e, naturalmente, il mitico contrasto tra il professor Bellavista e il direttore dell’Alfasud, Cazzaniga. Affidate a un cast di attori eccezionali: da Marisa Laurito nei panni della signora Bellavista, Benedetto Casillo, l’unico nel ruolo che interpretò nel film, Nunzia Schiano, grande caratterista napoletana, Salvatore Misticone, Vittorio Ciorcalo, Patrizia Capuano, Gianluca Ferrato (Cazzaniga) Elisabetta Mirra, Gregorio De Paola, Agostino Pannone, Gino De Luca, Ester Gatta e Brunella De Feudis.
Milanesi contro napoletani. Uomini di Libertà contro uomini d'amore. I Cazzaniga contro i Bellavista. Indimenticabili le “lezioni di vita” del professore impartite ai suoi amici, davanti ad una tazzina di caffè, nel cortile-salotto di uno stabile napoletano. Geppy Gleijeses non si discosta dall'originale e costruisce una messa in scena dagli echi cinematografici senza dimenticare però, le regole della commedia dell'arte. Uno spettacolo classico (come è nelle corde di Gleijeses) che strizza l'occhio alle gag "a braccio". La diffidenza nei confronti della famiglia milanese che si trasferisce a Napoli e beve the invece che “o'caffè”, strappa risate a scena aperta. Uno spettacolo che ha un retrogusto malinconico e che rende omaggio all'Italia degli anni '80. Dove la “Milano da bere” proiettava un'immagine rampante di un Nord in continua crescita; in contrasto con un Sud genuino e “di cuore” attanagliato però, dall'eterna piaga della disoccupazione e dal malaffare. Ma nella favola a lieto fine di De Crescenzo (uomo d'amore) Milano e Napoli, nord e sud, troveranno finalmente un'intesa unendo i rispettivi figli in matrimonio, entrambi spediti dove c'è lavoro, ovvero al nord. Quello che conta, dunque, è la ricerca della felicità che unisce due mentalità apparentemente diverse. Di grande impatto la scenografia firmata da Roberto Crea un set cinematografico che richiama la Napoli dei palazzi e dei cortili di Spaccanapoli e Mergellina.