La sicurezza agroalimentare nel convegno del comando generale dei carabinieri
Sicurezza agroalimentare. È questo il tema della due giorni di approfondimento che si è svolta nella caserma Salvo D’Acquisto” di Viale Tor di Quinto a Roma. Il convegno, dal titolo, “Salute e Agroalimentare: dalla Sicurezza più Qualità”, ha fatto riflettere e analizzare la stagione complessa che stiamo vivendo.
“Un’istituzione come la nostra – ha detto il Comandante Generale – che deve produrre sicurezza non può non interessarsi di questi settori. L’Arma è legata a questi settori da una continuità storica”. I reparti come il Nucleo Anti Sofisticazione, il Comando Carabinieri Tutela Agroalimentare e il Nucleo Operativo Ecologico, sono fiore all’occhiello dell’Arma dei Carabinieri.
Il Generale Nistri, inoltre, durante il suo intervento, ha ricordato come nel 1962 furono istituiti i primi sei Nuclei Antisofisticazione dei carabinieri con lo specifico compito, non solo di agire nella sicurezza della salute ma di interessarsi anche delle adulterazioni alimentari. Da allora i Nas sono cresciuti e nel 2019 i risultati sono di oltre 4 mila violazioni penali accertate, di oltre 18 mila infrazioni amministrative e di beni adulterati sequestrati per oltre 150 milioni di euro”.
Anche il Comando per la tutela agroalimentare è stato costituito nel 1982, piccolo come consistenza organica ma importante nell’ attività che svolge, ha denunciato 300 persone, individuato 500 violazioni amministrative e ha fatto sequestri per 1,5 mln di euro”. E infine, ha ricordato, nel 1986 sono stati fondati i carabinieri del Noe con il compito di investigare nel settore dell’inquinamento.
Per quanto riguarda la provincia reggina, nel suo intervento, il Comandante Generale ha ricordato l’operazione “Cerere” del dicembre 2018, allorquando è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, concorso in falso materiale e ideologico commesso da incaricati di pubblico servizio, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche aggravate dalla finalità di agevolare consorterie mafiose. In quell’occasione, i militari delle specialità dell’Arma dei Carabinieri hanno disarmato un’associazione dedita a truffe nel comparto agricolo.
È stato ricordato il recente successo operativo conseguito con l’operazione “Euno” condotta dall’Arma di Gioia Tauro che ha consentito di eseguire 29 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, ricostruendo – in particolare – la filiera dello sfruttamento dei braccianti agricoli nel territorio della Piana, di far luce sull’esistenza di una vera e propria rete di caporali, composta da cittadini extracomunitari di origine centrafricana domiciliati presso la baraccopoli di San Ferdinando e nel Comune di Rosarno, che, in concorso con i titolari di aziende agricole e cooperative operanti nel settore della raccolta e della vendita di agrumi, erano dediti prevalentemente alle attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ai danni di braccianti agricoli extracomunitari.