“Per un cane non mi fermo”, investe e uccide la bestiola: condannato a 6 mesi
È costato caro ad un 47enne di Crosia, nel cosentino, non aver frenato in tempo investendo un cane, poi morto il giorno dopo per le ferite riportate.
Il Tribunale di Castrovillari, infatti, ha accolto le richieste avanzate dal Pm e del legale del proprietario dell’animale, l’avvocato Francesco Nicoletti, condannando l’investitore alla pena di sei mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore della parte civile.
Secondo il giudice, insomma, avrebbe volontariamente investito il cane, non frenando con l’auto e causando la morte della bestiola.
L’episodio risale al marzo del 2015, quando un brigadiere dei Carabinieri in pensione stava passeggiando con il suo amico a quattro zampe, “Billy”, un Breton Spaniel regolarmente registrato all’anagrafe canina di Rossano. Mentre attraversava la strada, sulle strisce pedonali, l’animale fu investito da una Ford Focus condotta dall’imputato.
Considerato che l’auto viaggiava a velocità moderata, il Brigadiere ritenne che certamente, vedendo il cane, l’auto si sarebbe fermata ma così non fu e, nonostante la vettura avesse avuto la possibilità frenare, il conducente colpì l’animale prima con le ruote anteriori e successivamente con quelle posteriori.
Alle domande del proprietario proprio sul perché di questo comportamento, l’uomo avrebbe risposto “che per un cane non si sarebbe mai fermato”. La bestiola fu portata in una clinica veterinaria di Crotone dove, nonostante le cure prestate, il giorno dopo morì.
Lamentando la crudeltà del gesto e del comportamento, anche successivo, tenuto dall’automobilista, il brigadiere denunciò l’accaduto alla Procura e da qui ne è scaturito il procedimento sfociato poi nel processo a carico del 47enne, nel corso del quale sono state ricostruite tutte le fasi relative all’investimento e, dunque, alla morte del cane.
All’esito della Camera di Consiglio, il Tribunale di Castrovillari, ha così condannato l’imputato per il reato di uccisione di animali.