Divergenze sulle sedi dell’Accademia, collegio docenti vota sfiducia del presidente
Il presidente dell’Accademia di belle arti di Catanzaro è stato sfiduciato. Al rientro delle vacanze invernali, i docenti durante un collegio plenario hanno votato a maggioranza la sfiducia nei confronti di Soeriero. Dopo settimane di riunioni ufficiali (un secondo collegio docenti) o di concili ristretti tra le figure apicali dell’Istituzione catanzarese, alla fine il Consiglio Accademico, presieduto dal Direttore Vittorio Politano, ha votato a maggioranza la sfiducia di Soriero. A seguito della sfiducia da parte del collegio, la decisione passerà nelle mani del Ministero dell’università che dovrà stabilire se rimuovere o meno Soriero.
All’origine delle divergenze ci sarebbero le questioni relative alla sedi, come l’edificio Einaudi, l’Educandato e il plesso Carbone. A detta dei docenti, l’ex presidente sarebbe colpevole di “aver portato avanti il progetto di trasferimento da solo e in modo avventato, bruciando le tappe e forzando incautamente lo spostamento delle attività didattiche, quando ancora l’immobile non aveva ricevuto l’agibilità, rilasciata dagli organi competenti, né tantomeno era arredato adeguatamente per espletare l’offerta formativa”. E non solo, perché per il collegio Soriero sarebbe inoltre colpevole di “aver sposato, da solo, un progetto che ormai si mostrava poco funzionale a soddisfare le esigenze piene dell’Istituzione, che dall’anno accademico 2018/2019 aveva moltiplicato l’offerta formativa (da sei indirizzi triennali a undici; consolidato i sei indirizzi biennali) e aumentato il numero degli iscritti”.
Per il direttore Politano l’ex presidente avrebbe poi perseguito la scelta di usare l’edificio Carbone, “in accordo con l’Amministrazione Comunale (incalzata dall’insistenza dello stesso Presidente ABA, che nonostante una recente votazione all’unanimità del corpo docente di rinuncia alla Carbone, in data 8 gennaio 2020, comunque chiedeva nei giorni appena trascorsi rassicurazioni allo stesso Comune sul comodato d’uso dell’edificio)”, e quindi “contro la volontà del Direttore, dei docenti, del personale e degli allievi, anello debole della vicenda, il cui dissenso è portato avanti dall’apprezzabile lavoro svolto dalla Consulta studentesca”.
Il collegio recrimina poi i presunti ostacoli “amministrativi e di governance” che sarebbero stati causati da “Soriero, insieme al Consiglio di Amministrazione dell'ABA, che non ha adempiuto nei tempi ai pagamenti per la didattica aggiuntiva (a.a. 2018/2019, ancora inevasa, perché non inserita nel bilancio dello scorso anno accademico) e agli emolumenti accessori per il personale tutto (a dicembre 2018 e a dicembre 2019, questi ultimi al momento inevasi); che non ha espletato gli atti necessari all’istruzione del bilancio per tempo (l’Accademia va regolarmente in esercizio provvisorio sino ad aprile-maggio di ogni anno, rallentando notevolmente tutte le attività di gestione). Sembra dunque che il Presidente non sia in grado di fornire, più in generale, risposte adeguate alle richieste dell’Istituzione”.
Sempre secondo il collegio il “Consiglio di Amministrazione” non avrebbe fornito “adeguate soluzioni a una serie di problematiche. Una tra tutte, l’acquisto di attrezzature e materiale didattico, al punto che i docenti (già non pagati e lesi nella loro dignità di lavoratori) sono stati costretti a comprare quanto necessario, di tasca propria, per deontologia professionale e spirito di sacrificio, per non arrecare pregiudizio agli studenti”.