Polizia Stradale: tratto il bilancio delle attività svolte nel 2019 nel cabanzarese
Circa 80 gli esercizi commerciali sottoposti a controlli mirati, più di 200 i relativi addetti identificati, oltre 600 i veicoli passati in rassegna di cui 6 sequestrati perché di provenienza illecita ed inoltre 8 le attività commerciali risultate abusive, 6 le persone deferite all’A.G. nell’ambito di tali verifiche per reati connessi, un’officina ed una vasta area di oltre 2.000 mq attigua ad una depositeria adibita a discarica abusiva sequestrate ed infine più di 50 le violazioni amministrative accertate e contestate rispettivamente ai sensi del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, in materia di tutela ambientale, sicurezza sui luoghi di lavoro e pertinenti la legislazione disciplinante il settore del commercio e dell’attività di autoriparazione.
Questo il bilancio complessivo dell’attività di polizia amministrativa svolta in ambito provinciale nell’arco dell’anno appena conclusosi dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento della Polizia Stradale per la Calabria con sede in Catanzaro, la quale oltre all’attività d’indagine su tutte le manifestazioni delittuose attinenti alla circolazione stradale, è costantemente ed incisivamente impegnata anche in attività di polizia amministrativa nei confronti degli esercizi commerciali, delle attività tecnico-professionali e delle agenzie di servizi afferenti alla medesima branca.
Viva soddisfazione per i risultati operativi conseguiti anche in questo comparto è stata manifestata al personale operante dalla d.ssa Caterina Naso, recentemente insediatasi alla direzione della Polizia Stradale calabrese che, anche in linea con gli indirizzi del Ministero dell’Interno, ha espresso l’intenzione di proseguire, incentivare ed estendere su tutto il territorio regionale analoghe iniziative di contrasto alle illiceità diffuse in tale remunerativo e redditizio settore economico, che spesso alimenta a livello locale anche le associazioni criminali o costituisce ambito di reimpiego di risorse di provenienza delittuosa consentendo occasioni di infiltrazioni di ‘ndrangheta nel tessuto produttivo ed imprenditoriale.