Armi e munizioni nascoste in una cascina di campagna, due arresti e due denunce
Due arresti e altrettante denunce a Rosarno, dove i carabinieri della tenenza locale, con la collaborazione dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, hanno trovato in una cascina di campagna un fucile calibro 12 detenuto illegalmente, avvolto in un telo e custodito all’interno di una busta di plastica; oltre 464 cartucce di diverso calibro.
Sono quindi finiti in manette Serafino Gentile, 56enne rosarnese ed il figlio Giuseppe, di 24 anni, ritenuti responsabili in concorso del reato di detenzione illegale di armi e di munizionamento anche da guerra.
I militari, nel corso di una perquisizione domiciliare effettuata nell’abitazione in campagna dei due, situata in Contrada Testa dell’Acqua, hanno scovato l’arma e sequestrato anche le munizioni, che erano così suddivise: 98 cartucce calibro 7,62x36; 51 calibro 385; 47 calibro 380; 34 calibro 6,35; 150 calibro 9x21; e 84 calibro 40 s.w. Il tutto era custodito in un involucro termo-sigillato con del nastro isolante e nascosto sotto un fusto metallico rosso.
L’intervento dei carabinieri di Rosarno e dei Cacciatori di Calabria ha scongiurato il tentativo di occultamento delle armi e delle munizioni da parte di P.S., 50enne, e P.S. 45enne, entrambe originarie di Rosarno, madre e zia di Giuseppe Gentile, che prima dell’arrivo dei miliari dell’Arma avrebbero tentato di nascondere il materiale, così da renderne difficoltoso il ritrovamento.
Le donne dovranno rispondere quindi di favoreggiamento personale mentre per gli uomini sono scattate le manette e sono stati condotti presso la casa Circondariale di Reggio Calabria-Arghillà.