Foibe, Gianturco (FdI): “nessuna commemorazione a Lamezia, spiegazioni al sindaco”
“L’amministrazione comunale di Lamezia Terme ha deciso di non commemorare i martiri delle foibe e le vittime dell’esodo istriano, giuliano, dalmata. E’ un cattivo segnale su cui il sindaco dovrà rispondere in Consiglio Comunale”. A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco.
“Il Giorno del ricordo – sottolinea il dirigente provinciale di Fdi - è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 e vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Le più alte cariche dello Stato, in questi giorni, hanno espresso parole chiare sulla vicenda. Il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella in questi giorni ha dichiarato che: “le foibe furono una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono — per superficialità o per calcolo — il dovuto rilievo. Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi”.
Per il presidente del Senato Elisabetta Casellati “ricordare le foibe, ricordare le decine di migliaia di vittime, ricordare l’esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni. Per troppi anni su questo dramma c’è stata una sorta di guerra civile culturale che ha dato vita a un negazionismo antistorico, anti-italiano e anti-umano”.
“A fine della seconda guerra mondiale - ricorda Gianturco - circa 20 mila italiani furono barbaramente massacrati, torturati e gettati nelle foibe e oltre 250 mila gli italiani costretti a fuggire dalle loro terre di origine. Nonostante questo però, l’’amministrazione comunale ha deciso di non commemorare questa importante solennità civile nazionale. Si tratta di un cattivo segnale su cui il sindaco dovrà rispondere in consiglio comunale”.
“Ho protocollato una interrogazione a risposta orale per chiedere all’amministrazione quali sono stati i motivi ostativi che hanno impedito la commemorazione istituzionale del Giorno del ricordo, se fra questi motivi vi sono anche considerazioni di natura politica o ideologica ed eventualmente quali, se intende organizzare degli eventi istituzionali nei prossimi giorni per recuperare alla mancata commemorazione. Non vorrei – conclude – che il tanto sbandierato civismo aggregativo fra esperienze politiche differenti, abbia portato l’ala sinistra della maggioranza a imporre una condotta smemorata”.