Lamezia Terme, Gianturco: “alunni esclusi dalla gita scolastica, fatto gravissimo”
“L’IC Pitagora di Lamezia ha escluso gli alunni più vivaci dalla gita scolastica. Emarginare i bambini da un momento di socialità con una punizione forte espone insegnanti e genitori ad un pericoloso scontro. Il dirigente riveda la decisione e trovi giusti equilibri per recuperare”.
A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco, capogruppo di “Lamezia Prima Di Tutto”, secondo il quale nella città della Piana sarebbe avvenuto “qualcosa che non è mai avvenuto nella storia calabrese – afferma - l’Istituto Comprensivo …, ha escluso circa 30 bambini dalla gita scolastica organizzata dalla scuola, che sono rimasti a casa mentre i loro compagni … oggi si trovano a godersi il viaggio di istruzione”.
“Il pesante provvedimento di esclusione, tra l’altro redatto nei termini di un vero e proprio giudizio da aule di tribunale con tanto di richiami normativi - sbotta Gianturco - è un atto gravissimo, altamente discriminatorio ed ingiustamente emarginante, perpetrato su dei bambini delle scuole medie, ossia di 11, 12 e 13 anni per il solo fatto di aver ricevuto delle note sul registro di classe. Il valore educativo della gita scolastica ha una sua preminenza che andava considerata nella valutazione da parte dell’Istituto, che invece ha preferito condannare le “marachelle” dei bambini, escludendoli dal viaggio di istruzione”.
“Questo sistema punitivo – evidenzia il consigliere dl Lamezia Prima Di Tutto - rischia di creare forti spaccature e pericolosi scontri tra insegnanti e genitori che dovrebbero essere invece sempre uniti e coinvolti in maniera congiunta nella formazione ed educazione dei ragazzi, e rischia anche di far sentire alcuni alunni esclusi e discriminati. Definire questa decisione, inoltre, una sanzione a carattere educativo e non punitivo, per come è stato scritto nel provvedimento firmato dal Preside, è una contraddizione in termini, in quanto ‘sanzione’ equivale appunto a punizione. La scuola ha fra i propri obiettivi quello di formare le persone e dovrebbe stare attenta ai messaggi che manda ai giovani, anche a quelli che partiranno in gita d’istruzione, e pensare bene cosa significhi per un adolescente sentirsi escluso, emarginato, isolato”.
“Se c’è una cosa a cui uno studente tiene particolarmente - ricorda Gianturco - è la socialità che si vive con i propri compagni di classe, specie dopo le restrizioni subite durante la pandemia da Covid19. La gita scolastica è una occasione diversa, fuori dalle aule, insieme ai compagni, vivendo un’esperienza attesa da chissà quanto tempo e che rimarrà indelebile nei suoi ricordi. Non è facile per uno di loro, dunque, subire la doccia fredda di sentirsi dire che, a differenza dei suoi amici, deve restare a casa e non merita di andare in gita su decisione della stessa scuola solo perché un po’ più vivaci, senza aver commesso alcun fatto eclatante”.
“Pur comprendendo le difficoltà che vive la scuola ai nostri giorni, dove gli insegnanti sono spesso abbandonati e senza strumenti idonei, ritengo però bisogna stare attenti a non perdere di vista l’obiettivo principale della funzione docente che, oltre a trasferire conoscenza, è anche quella di formare i giovani, renderli persone migliori e capaci di comprendere l’importanza dell’integrazione, dell’inclusione e della socializzazione. Tale decisione accentua invece discriminazione e marginalizzazione Invito pertanto il dirigente scolastico – conclude Gianturco - a rivedere la decisione e a trovare gi opportuni accorgimenti per recuperare al più presto la situazione al fine di armonizzare i rapporti fra scuola, famiglie ed alunni, anche fra quelli maggiormente vivaci”.